Recensione Doctor Strange nel Multiverso della Follia di Sam Raimi

Cosa accadrebbe se due dei personaggi “magici” più forti dell’MCU si scontrassero? Doctor Strange nel Multiverso della Follia (Doctor Strange in the Multiverse of Madness) prova a rispondere a questa domanda facendo scontrare Doctor Strange con Wanda Maximoff, che qui diventa la villain del film.

Una variante del Doctor Strange muore mentre aiuta una giovane America Chavez, in grado di viaggiare nel Multiverso, recuperare il libro del Vishanti, l’antitesi del Darkhold. America finisce nell’universo del Doctor Strange di Terra-616, quello conosciuto dallo spettatore, e viene salvata da lui e Wong quando un demone fa irruzione al matrimonio dell’ex di Strange. Dopo averle chiesto aiuto, Strange scopre che Wanda Maximoff è la responsabile dell’incursione in quanto, dopo essere diventata Scarlet Witch durante gli eventi di WandaVision, crede che il potere di America le permetterà di controllare il Multiverso e ricongiungersi con i suoi figli. Inizia così una corsa contro il tempo per recuperare il libro del Vishanti e sconfiggere Wanda, ma lei sembra essere sempre avanti a loro.

Gli indizi per questo film e l’introduzione al Multiverso sono già stati anticipati sia in Spider-Man: No way home, Doctor Strange e Loki mentre la visione di WandaVision è pure essenziale per poter comprendere appieno il film. I veterani Marvel sono preparati dunque al caos che Strange e Wanda portano con loro, ma viene il Multiverso introdotto bene? La risposta, momentaneamente, è sì.

L’inizio è un po’ spiazzante in quanto il film parte in quarta con un nuovo personaggio, America, e una versione alternativa di Strange. Spiazza ancora di più vedere uno Strange addolorato al matrimonio della sua ex Christine, alla quale non è mai riuscito a dichiararsi costringendolo a una sorta di infelicità.
Solo l’incontro con America e il viaggio nel Multiverso gli farà capire che bisogna cogliere l’attimo e parlare apertamente delle proprie emozioni, sennò si è costretti ad un’infelicità costante che potrebbe portare a conseguenze devastanti come quelle causate da Wanda.

Tutte le varie versioni di Strange sono accomunate da una cosa: da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Non è la frase legata a questo personaggio, ma in fondo un personaggio come Strange è tanto potente quanto vincolato da diverse responsabilità. In No way home viene un po’ snaturato e il suo potere viene un po’ reso “comico” per motivi di sceneggiatura, anche se ciò sembra una forzatura del personaggio visto che quest’ultimo è dotato di una certa austerità e precisione. Un’altra caratteristica del personaggio è l’ambizione, cosa che lo porterà a mettersi nei guai, soprattutto negli universi alternativi. Mentre lo Strange di Terra-616 si assume le sue responsabilità, gli Strange alternativi sono talmente ambiziosi da portare spesso alla fine di molti degli universi o il caos sulla Terra. Non è dunque solo Wanda la villain del film, ma anche gli stessi Strange alternativi, i quali potevano essere sfruttati meglio.
Lo stesso vale anche per America Chavez, personaggio interessante ma qui sfruttato solo per i suoi poteri e per niente caratterizzato.

Se già in WandaVision abbiamo visto una Wanda che lentamente impazzisce e abusa dei suoi poteri sottomettendo un’intera cittadina, qui vediamo una Wanda ancora più ambiziosa che, pur di essere felice, vorrebbe assoggettare l’intero Multiverso. Wanda è overpower, uno dei personaggi più forti dell’MCU, ma nonostante sia potentissima è costantemente infelice. Senza più Pietro, Visione, Visione alternativo e i figli che si è creata nella propria cittadina, Wanda è diventata instabile in quanto privata dell’happy ending che le spettava. Dopo una vita difficile e diversi tentativi di riscatto dal suo passato da antieroina e quasi villain rimane comunque sola, potente ma sola.
In questo film così vediamo una Wanda che sfrutta i suoi poteri al massimo, una villain degna di nota anche se a tratti eccessivamente overpower come quando fa fuori diversi supereroi alternativi (dalla dubbia utilità se non quella di introdurli) in un batter d’occhio.

Benedict Cumberbatch e Elizabeth Olsen sono semplicemente perfetti nei loro ruoli mentre Xochitl Gomez ha decisamente del potenziale. Rachel McAdams, al contrario, non sfrutta le sue potenzialità anche a causa del personaggio un po’ scialbo che, come nel primo film di Strange, sembra quasi un contorno.
Interessanti i cameo di John Krasinski, Hayley Atwell, Patrick Stewart, Lashana Lynch e Anson Mount nei panni di Mr Fantastic, Captain Carter, Professor X, Capitan Marvel e Freccia Nera anche se non si sa se verranno usati gli stessi attori nell’MCU o se queste sono solo variant (tranne Carter e Maria Rambeau che sono ufficialmente varianti).

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è un “big movie” al pari di quelli degli Avengers in quanto stravolge totalmente l’MCU creando uno scontro tra titani e introducendo ufficialmente il Multiverso. Allo stesso tempo, però, Raimi sembra essere stato un po’ ridimensionato in quanto il film appare molto meno dark di quanto promesso. Si spera infatti in una sorta di versione estesa in cui vengono messe le scene tagliate e si vede all’opera il vero regista, la versione del film senza tagli per rispondere ad un target più vasto.

CONTENUTO:3.5/4
PIACEVOLEZZA:3.5/4
SCORREVOLEZZA:4
RECITAZIONE:4
ORIGINALITA’:4
VOTO MEDIO:4
-Jade

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