Recensione libro Shadowhunters-Città di Ossa di Cassandra Clare

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2007 (prima pubblicazione)
Pagine: in base all’edizione
Saga: The Mortal Instruments #1, Shadowhunters Chronicles series

Correvano gli anni ’10 del 2000 e le saghe YA più famose erano Hunger Games, Harry Potter, Divergent, Percy Jackson e Shadowhunters, tanto che molti ragazzi si sono avvicinati alla lettura grazie a questi libri. In questo blog abbiamo già trattato le prime due saghe per cui ci sembrava d’obbligo parlare anche delle altre, tra cui Shadowhunters, che assieme a Percy Jackson è forse quella più “grossa” perchè comprende numerosi sequel, prequel, spin-off, multiversi, e così via. In teoria bisognerebbe iniziare dalla trilogia prequel, ma la sottoscritta ha preferito partire con i primi libri pubblicati, cioè quelli della serie The Mortal Instruments. Questa è la saga principale nonchè quella più famosa, tanto che ha ispirato la creazione di film e serie tv, ma vale veramente la pena leggerla?

Clarissa “Clary” Fray è una comune adolescente dai capelli rossi con la passione per il disegno. Passa spesso le giornate in compagnia di Simon, il suo migliore amico, ed è con lui quando, andando al Pandemonium Club, incontra un misterioso ragazzo dai capelli blu che attira la sua attenzione. Clary lo segue e vede che dei ragazzi con degli strani segni sul corpo, delle rune, lo uccidono senza alcuna pietà, rivelando che quest’ultimo è in realtà un demone con delle sembianze umane. L’indomani, dopo aver litigato con sua madre, Clary incontra nuovamente uno di quei ragazzi, Jace, il quale non capisce come lei possa fare a vederlo in quanto, essendo uno Shadowhunter (Cacciatore di demoni), si è tatuato una runa dell’invisibilità che impedisce ai mondani, cioè le persone comuni, di vederlo. Preoccupata per la madre Clary torna a casa, solo che di lei non c’è traccia e al suo posto trova un demone pronto ad attaccarla. Salvata da Jace e portata all’Istituto, dove abitano lui e gli altri ragazzi visti da lei quella sera, Clary si prepara a veder cambiare la propria vita. Tutto ciò in cui credeva viene stravolto e ora deve ambientarsi in questo nuovo mondo fatto di demoni, cacciatori e nascosti, cioè creature magiche come licantropi, fate e vampiri. Clary, però, non solo deve venire a patti con ciò che è realmente ma anche cercare un modo per salvare la madre dalle grinfie di Valentine, il quale è legato alla sua scomparsa e vuole rovinare la vita di numerose persone per ottenere gli strumenti mortali e creare nuovi Shadowhunters.

Probabilmente se avessi letto questa saga qualche anno fa l’avrei apprezzata leggermente di più, anche se, onestamente, credo che avrei trovato gli stessi difetti che ci vedo ora. Mi chiedo seriamente come questa saga possa aver avuto tutto questo successo dato che non solo non è molto originale, ma è anche lenta e priva di una trama coinvolgente.
Partiamo dall’inizio. Clary è la classica adolescente frignona e mezza hipster che si vanta di disegnare bene e, per l’autrice, secondo lei è un personaggio valido solo perchè ha i capelli rossi. Ringraziamo gli angeli del libro per il fatto che non sia stata pure chiamata Hope, perché sennò sarebbe stata l’ennesima fan fiction uscita male di qualsiasi opera fantasy uscita fino ad ora, il che, in fondo, rimane comunque non lontano dalla verità.
Clary, i cui unici pregi sono i capelli rossi e saper disegnare, ha un amico che vorrebbe friendzonare un giorno sì e l’altro pure e usa come zerbino probabilmente solo perché è l’unica persona al mondo che se la fila. Tutto cambia quando lei incontra Jace, il classico cattivo ragazzo biondo, figo, tatuato con le rune che all’inizio tratta lei e tutto l’universo come se fossero degli appestati e poi si rivela innamorato pazzo della protagonista. Sin da subito si capisce dove il rapporto tra lei e Jace andrà a parare, solo che ogni tanto l’autrice reinserisce Simon solo per ricordare al lettore della sua triste e sfortunata esistenza, la quale ruota tutta attorno a Clary.
L’inutile mondana Clary scopre che in realtà fa parte anche lei del mondo degli Shadowhunters, dei cacciatori di demoni che usano delle rune come se fossero degli incantesimi che li aiutano a potenziarsi e non solo. Da inutile mondana diventa dunque un inutile Shadowhunter dato che l’unica abilità di Clary è quella di essere indecisa su quale fidanzato scegliere. Come se il triangolo amoroso non fosse abbastanza, la vita tormentata della protagonista viene ancora più drammaticizzata con l’ingresso del padre dell’anno, Valentine, colpo di scena prevedibile già dal titolo e già visto e rivisto. Valentine è il classico padre razzista (odia i Nascosti), omofobo, con rabbia repressa e che nonostante i difetti ha un passato da uomo carismatico in grado anche di instillare una rivolta. Ok che è manipolatore, ok che è furbo, ma obiettivamente il potere gliel’hanno dato quei quattro fessi che lo seguivano tra cui la madre della protagonista, dalla quale sicuramente Clary ha ereditato la poca intelligenza (e non dimentichiamoci dei capelli rossi!). Clary cerca dunque di farsi salvare dai suoi amici costantemente il tutto mentre prova a salvare il mondo come ogni protagonista Mary Sue, solo che alla fine lo salvano tutti, persino i gatti, tranne che lei.
Come se la sua vita non fosse abbastanza traumatica Clary scopre che il ragazzo che ama è suo fratello, ma nulla li può separare e così ci possiamo preparare a delle scene in pieno stile Il trono di spade in cui l’incesto regna nei prossimi capitoli. In poche parole il libro continua ad essere il rifacimento di Star Wars con Darth Valentine, Clary Skywalker e Jace Organa.

Jace è insopportabile e attacca briga persino con le porte, Alec è momentaneamente detestabile pure e Isabelle viene descritta più nell’aspetto che nelle effettive capacità da cacciatrice, le quali sono solamente accennate e mai narrate per bene, passando anche lei per un altro personaggio inutile. A parte i gatti i personaggi più interessanti sembrano essere Magnus e Luke, di cui però, purtroppo, si sa ancora troppo poco.
Numerose parti oltrepassano il livello del trash e la stupidità dei personaggi, i dialoghi insulsi e la protagonista Mary Sue rendono questo libro una delle robe più detestabili sulla faccia della Terra.
Un consiglio: se non lo avete già letto, non fatelo in quanto non vi perdete realmente nulla.

CONTENUTO:1.5
PIACEVOLEZZA:1
SCORREVOLEZZA:2
STILE:1
ORIGINALITA’:2
VOTO MEDIO:1.5
-Jade

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