Recensione L’amico ritrovato di Fred Uhlman

L’amico ritrovato (Reunion) è un romanzo scritto da Fred Uhlman nonchè il primo libro de La trilogia del ritorno, la quale vede come protagonista il giovane ebreo Hans.

Editore: Feltrinelli
Anno di pubblicazione:
1979(prima pubblicazione)
Pagine: 92
Saga:
La trilogia del ritorno #1

Hans Schwarz, figlio di un medico ebreo, vive a Stoccarda, dove la sua unica preoccupazione è quella di essere presente a scuola dato che sembra totalmente disinteressato al futuro. La sua vita inizia a cambiare quando nella sua classe viene inserito Konradin von Hohenfels, un ragazzo di famiglia nobile, per cui Hans comincia a provare un batticuore che lo spinge a far colpo su di lui a qualsiasi costo. Quando finalmente Konradin si avvicina al ragazzo, tra i due nasce una solida amicizia che comincia a sfaldarsi quando Hans capisce che la famiglia dell’amico non è molto ben disposta con gli ebrei.
Dopo l’estate e l’inizio del nuovo anno scolastico, Hans comincia a rendersi conto della situazione ed accetta di trasferirsi a New York abbandonando la sua vecchia vita e l’amico Konradin.

Alla scoperta di classici mi sono ritrovata questo libricino tra le mani ed incoraggiata dalla trama ho deciso di comprarlo.
La storia viene scritta tutta dal punto di vista di Hans, come una sorta di diario in cui il protagonista ricorda nostalgicamente un’adolescenza segnata dalla guerra. Il problema è che Hans si concentra costantemente sui suoi sentimenti per Konradin, i quali si fanno sempre più insistenti nel corso del libro e rendono la narrazione noiosa e quasi insopportabile. Tra i due sembra che si celi un amore platonico che purtroppo viene distrutto dalle ferme convinzioni naziste della famiglia di Konradin e dalla fuga verso un futuro migliore di Hans. Ma non è l’amore-affetto che i due provano l’uno per l’altro il vero ostacolo per il lettore, quanto piuttosto l’insistenza di Hans, il quale appare a tratti fin troppo ossessionato dall’amico.

I protagonisti non vengono esaltati minimamente. Il carattere di Konradin è abbastanza piatto ed è troppo sottomesso dalla sua famiglia mentre Hans è anch’esso un personaggio scialbo che non viene sviluppato a dovere malgrado sia il protagonista. Ribadisco che l’unico pensiero che lo guida è l’ossessione invadente che prova per Hans, quindi si rivela semplicemente un personaggio un po’ disperato e anche abbastanza noioso. A fine romanzo lo ritroviamo già adulto e con un carattere più serio dato dall’età. Forse è quello che, insieme al fatto che ad anni di distanza il suo “amore” per Hans non si sia mai spento del tutto, colpisce di più all’interno del libro.

Sebbene il romanzo sia abbastanza piccino, non si riesce sempre a rimanere concentrati sulla storia in quanto la storia è fin troppo monotona e tediosa, motivo per cui non vi sentite in colpa se decidete di abbandonarlo o, meglio ancora, non leggerlo direttamente nonostante sia un classico.

CONTENUTO: 2,5/3
PIACEVOLEZZA: 2,5
SCORREVOLEZZA: 2
STILE: 2,5/3
ORIGINALITA’: 3
VOTO MEDIO: 2,60
– Sophie

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