Recensione Hotel Transylvania – Uno scambio mostruoso di Derek Drymon e Jennifer Kluska

Hotel Transylvania – Uno scambio mostruoso (Hotel Transylvania: Transformania) è il quarto film della saga d’animazione di Hotel Transylvania ed è diretto da Derek Drymon e Jennifer Kluska.

Durante il 125° anniversario Dracula vuole lasciare l’hotel alla figlia ma Jonathan, purtroppom ha idee troppo stravaganti che secondo il parere del vampiro andrebbero a rovinare il successo dell’hotel e la serenità degli ospiti.
Per giustificarsi con il ragazzo si inventa una legge secondo la quale non può lasciare l’attività in gestione ad un umano. Jonathan così, per amore della propria famiglia, decide di diventare un mostro ma qualcosa va per il verso sbagliato e oltre a trasformare lui in un drago colpisce Dracula facendolo diventare umano.
Insieme a Jonathan parte per l’avventura per cercare di correggere l’errore ma quando il ragazzo scopre l’inganno comincia a perdere il controllo delle sue azioni.
Comprendendo i suoi sbagli, Dracula è pronto a tutto per riportare la serenità nella sua famiglia, anche mettere da parte il proprio orgoglio e scusarsi per i suoi errori.

Comincio col dire che non si sentiva il bisogno di questo sequel. Ancora trovo incredibile il modo in cui si cerchi sempre di sfruttare fino all’osso un titolo che inizialmente ha fatto audience utilizzando in più gli stessi temi che hanno caratterizzato il primo film della saga.
In questo quarto capitolo della saga la storia è tutto fuorchè originale e anzi appare riciclata. Si ha l’impressione che tutte le avventure e gli insegnamenti sulla famiglia siano stati dimenticati in quanto Dracula ripete sempre gli stessi errori e continua a non accettare Jonathan.
Ciò dunque non solo rende i personaggi statici e privi di alcuno sviluppo, ma significa che gli sceneggiatori non sapevano completamente come continuare la storia e hanno deciso di riciclare diverse scene dei vecchi film. In poche parola si salva solo per le gag alcune volte divertenti e per l’animazione simpatica anche se non eccezionale.

Il film almeno continua a mantenere un cast di doppiatori decente che vede Claudio Bisio e Davide Perino come voci principali seguiti da Cristina Capotondi e Claudia Catani.

Fin dall’annuncio del film si poteva facilmente intuire che questo sequel sia stato creato solo per cercare di tenere la saga tra le maggiori amate. Purtroppo, come ci si può rendere conto, il film non è riuscito a tenere il passo con i suoi predecessori e, a parer mio, è l’esempio di come ad un certo punto si dovrebbe smettere di insistere con un determinato argomento e cercare di cavalcare un’altra idea originale. Io spero che gli sceneggiatori abbiano compreso l’antifona di questo film e che smettano di continuare la saga dato che è stato fatto lo stesso errore che è stato fatto anche con il quarto capitolo di Shrek, cioè la ripetizione della stessa trama con qualche dettaglio cambiato.

CONTENUTO: 2,5/3
PIACEVOLEZZA: 3
SCORREVOLEZZA: 2,5/3
DOPPIAGGIO: 3,5
ORIGINALITA’: 3,5
VOTO MEDIO: 3,00
– Sophie

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