Recensione libro Il ragazzo dei mondi infiniti di Neil Gaiman e Michael Reaves

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2013 (Italia), 2007(prima pubblicazione)
Pagine: 267
Saga: InterWorld #1

Neil Gaiman è conosciuto soprattutto per Coraline, Stardust, Sandman e American Gods, ma tra i suoi libri ci sono anche altre piccole perle come la saga per ragazzi InterWorld, scritta in collaborazione con Michael Reaves.

Il ragazzo dei mondi infiniti (InterWorld) è il primo capitolo di questa saga fantascientifica young adult e vede come protagonista Joey Harker, il classico ragazzo comune che si rivela essere più importante di quanto credesse.

Joey Harker è un ragazzo comune che frequenta le superiori di Greenville e ha un certo problema con l’orientamento. Proprio durante un compito assegnatogli dal professore di educazione civica, Joey si perde per le vie delle città e finisce in un banco di fitta nebbia. Questo banco si rivela un passaggio interdimensionale dato che, uscito da esso, Joey si ritrova in una realtà alternativa. Poco dopo viene intercettato e catturato dalla misteriosa Lady Indigo e dai suoi scagnozzi, che lo conducono su una nave in grado di viaggiare nell’Altriverso, una sorta di iperspazio che collega tutti i mondi. Viene poi salvato da Jay, che gli spiega che lui è un Camminatore e che è in grado di aprire con la sola forza della mente dei passaggi tra un universo all’altro. Viene anche a sapere che esistono due tipi di universi estremamente diversi tra loro che lottano per conquistare l’Altriverso: ESA, in grado di usare la
magia, e il mondo binario, dotato di tecnologie avanzate e stupefacenti. Aiutato da Jay e Kolor, Joey finisce nella base dell’esercito dei Camminatori, l’InterMondo, dove viene a sapere che tutti i Camminatori non sono altro che delle sue versioni alternative provenienti dai vari mondi e universi. Dopo un intenso addestramento Joey inizia a fare delle missioni e, nonostante all’inizio non tutto vada per il meglio, col passare del tempo e grazie all’aiuto delle sue versioni alternative e di Kolor, Joey riuscirà ad avere maggiore sicurezza in se stesso e sarà maggiormente in grado di aiutare l’InterMondo, rivelandosi una risorsa fondamentale per porre fine alla lotta tra magia e scienza all’interno dell’Altriverso.

Gaiman nel corso degli anni ha sperimentato vari generi e questo è il primo libro di fantascienza che leggo dell’autore. Si tratta del primo capitolo di una saga per ragazzi, per cui risulta abbastanza introduttivo e semplice, anche se pure qui l’autore è riuscito a realizzare un prodotto valido.

La trama sembra più complicata del previsto ma, di fatto, Il ragazzo dei mondi infiniti non è altro che un libro di fantascienza per ragazzi scritto tra l’altro in maniera molto semplice. All’inizio si verrà bombardati di informazioni riguardanti questo multiverso detto “Altriverso” e ci si potrebbe un pochino perdere, ma alla fine, definite le nozioni fondamentali di cui il lettore ha bisogno, quest’ultimo può proseguire spedito godendosi la storia. Gli amanti del trope del multiverso/realtà parallele ameranno questo libro anche se purtroppo è un po’ troppo superficiale per via del target. Essendo un libro per ragazzi ci sta che gli autori non si siano voluti sbilanciare più di tanto su spiegazioni fantascientifiche magari anche un po’ troppo complesse o astruse da capire se in giovane età, dato che probabilmente avrebbero rallentato la lettura al target designato. Le spiegazioni dei concetti fondamentali tra l’altro avvengono spesso anche in chiave quasi umoristica, in modo da non essere rese pesanti e agevolare la comprensione delle dinamiche e la lettura stessa, aiutando non solo il target principale, ma anche i neofiti del genere fantascientifico che magari vorrebbero iniziare con qualcosa di più soft rispetto a libri un po’ più complessi come Il problema dei tre corpi.

Joey è il classico protagonista anonimo che diventa un eroe senza macchia e senza paura, il che si rivela un grosso difetto dato che almeno i personaggi e soprattutto il protagonista potevano senz’altro essere meglio approfonditi. Di fatto però il lettore non riesce ad affezionarsi più di tanto a nessuno dei personaggi perché sono tutti anonimi e scritti solo in funzione della storia, il che è un peccato dato che il potenziale c’è. Sarebbe stato carino dire anche qualcosa di più sulle variazioni degli altri universi e sulle specie dell’Altriverso come quella di Kolor, ma già anche solo un approfondimento dei personaggi avrebbe alzato l’asticella del libro.

Naturalmente non aspettatevi il nuovo cult di fantascienza del secolo, ma grazie allo stile semplice e a tratti umoristico gli autori riescono a creare un romanzo per ragazzi niente male e parecchio scorrevole, adatto soprattutto a chi è appassionato di universi paralleli o vorrebbe iniziare a leggere qualcosa di questo genere. Detto questo però ci si aspettava qualcosa di più in termini di storia e personaggi, poco caratterizzati e dunque poco memorabili, per cui si sperano maggiori approfondimenti nei sequel.

CONTENUTO:3.5
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:4
STILE:3.5
ORIGINALITA’:3.5
VOTO MEDIO:3.6
-Jade

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