Recensione film Stargirl di Julia Hart

Tra la sfilza di film Disney tolti dalla piattaforma nonostante fossero tra i più recenti (assieme a Rosaline, Clouds, The Princess e diversi altri) ci sono Stargirl e il suo sequel. Tratto dall’omonimo libro di Jerry Spinelli, Stargirl è un film che parla dell’importanza di essere sempre se stessi.

Leo è un ragazzo che cerca di non dare mai nell’occhio e che cerca di camuffarsi il più possibile in mezzo alla folla, in quanto l’unica volta che ha provato a distinguersi indossando una cravatta del defunto padre, è stato pesantemente bullizzato. Ogni anno per il suo compleanno riceve una cravatta diversa e originale da una persona anonima, anche se non ha mai avuto il coraggio di indossarle per paura di distinguersi dagli altri. Tutto cambia con l’arrivo di Stargirl, una ragazza eccentrica che non ha paura di essere se stessa e cerca di essere sempre gentile con tutti. Grazie alle sue canzoni con l’ukulele risolleva il morale della squadra della scuola e per la prima volta permette loro di vincere, diventando così popolare nonostante sia diversa dagli altri. Il suo voler essere sempre se stessa le fa ottenere successo ma, nonostante tutto, continua a rimanere umile e a voler aiutare gli altri. Sin da subito stringe amicizia con Leo, che si ritrova attratto da lei e dalla sua aurea di mistero. Quando però a causa di un incidente la squadra perde, la situazione si ribalta e all’improvviso Stargirl viene presa in giro per essere diversa dagli altri, al punto che lo stesso Leo le chiede di uniformarsi. Inizia così per lei un conflitto interiore che però le confermerà ciò che sapeva sin dall’inizio: non si può vivere uniformandosi agli altri e annullando il proprio modo di essere.

La storia ha una bella morale ma i personaggi sono scritti davvero male. Leo è il classico ragazzo che ha paura di distinguersi dagli altri in quanto non vuole subire ripercussioni, risultando così un adolescente poco degno di nota e apparentemente privo di passioni o opinioni. Stargirl al contrario è la classica Manic Pixie Dream Girl, che con la sua eccentricità fa innamorare tutti nonostante sia diversa. Quel mix letale tra Mary Sue e Manic Pixie Dream Girl in cui lei si ritrova a essere costantemente al centro dell’attenzione e anche ad avere dei poteri magici non meglio definiti abbassa notevolmente il livello del film, specialmente nelle battute finali, le quali sottolineano quella costante mistificazione della ragazza.

Grace VanderWaal è stata abbastanza brava nel ruolo di Stargirl nonostante il ruolo stereotipato, mentre gli altri attori non sono riusciti a calarsi bene nei panni dei propri personaggi.

Stargirl è dunque un teen movie con un’ottima morale ma con una protagonista fastidiosa e ultrastereotipata, tra l’altro immotivatamente pieno di canzoni in stile hippy che rendono Stargirl ancora più Manic Pixie Dream Girl di quanto non lo sia già.

CONTENUTO:1.5
PIACEVOLEZZA:1.5
SCORREVOLEZZA:3
RECITAZIONE:2
ORIGINALITA’:1.5
VOTO MEDIO:2
-Jade

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