Recensione Basta un caffè per essere felici di Toshikazu Kawaguchi

Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione:2021(Italia), 2015 (prima pubblicazione)
Pagine:176
Saga:Funiculi Funicula #2

Seguito de Finché il caffè è caldo, Basta un caffè per essere felici riprende lo stesso format del primo capitolo secondo cui varie persone vanno in una piccola caffetteria di Tokyo per poter ritornare indietro nel tempo o incontrare alcune persone nel futuro. La leggenda dei viaggi nel tempo è reale, solo che ci sono delle regole che ognuno dei clienti deve seguire, ma le principali sono due: si può stare nel passato/futuro solo finché il caffè è caldo e non si può in nessun caso cambiare il presente.

Le storie di questo secondo capitolo sono: I due amici, Madre e figlio, Gli innamorati e Marito e moglie.
In ognuna di queste storie c’è una persona che vorrebbe incontrare qualcuno che in passato (o futuro) è venuto in caffetteria e che per qualche motivo non può più o momentaneamente incontrare. Le storie che spiccano maggiormente sono la prima, in cui un uomo torna indietro per incontrare il vero padre della figlia, e quella di Kazu, che pur non essendo uno dei veri e propri racconti riesce a catturare l’attenzione del lettore.

Le storie del primo libro non erano chissà quanto originali ma riuscivano a toccare le corde del cuore. Quelle di questo secondo capitolo sanno di già visto e tendono fin troppo ad emulare quelle del primo, al punto da risultare quasi ripetitive. Esse non riescono a suscitare lo stesso effetto di quelle di Finché il caffè è caldo e, pur essendo scorrevoli, non sono memorabili. Le uniche degne di nota sono, come accennato prima, la prima e quella di Kazu, poiché finalmente viene detta qualcosa di più circa le origini dei viaggi del tempo. La storyline della famiglia Tokita non viene affrontata proprio al meglio a causa dell’improvviso salto temporale in cui vediamo una grande assenza già preannunciata nel primo capitolo e una Miki già bambina. Nagare assume meno importanza per lasciare spazio a Kazu, la dipendente solitaria e silenziosa che nasconde un passato tormentato narrato tra un capitolo e l’altro di questo libro. La svolta che la riguarda, però, sembra affrettata e, anche se approfondisce un po’ il personaggio, non riesce a renderlo del tutto vicino al lettore, facendola sembrare distante e dimenticabile come il resto dei personaggi.
Miki inizia ad emergere sempre di più, solo che al momento è alquanto insopportabile a causa delle sue fissazioni bambinesche che non fa altro che ripetere ogni tre secondi. Si capisce comunque che sarà un personaggio chiave nei prossimi libri.

In poche parole l’unico motivo per leggere questo libro è il fatto che approfondisce leggermente la storia della caffetteria, solo che dà solo pochi dettagli e lascia fin troppi interrogativi che si spera verranno svelati nei successivi capitoli. I racconti di per sè, invece, sono poco originali e ripetitivi, ma per fortuna sono scorrevoli e si finisce il romanzo in poco tempo.

CONTENUTO:2.5
PIACEVOLEZZA:3
SCORREVOLEZZA:3.5
STILE:2.5
ORIGINALITA’:2
VOTO MEDIO:2.7
-Jade

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