Recensione film Clouds di Justin Baldoni

Dopo il non proprio riuscito A un metro da te, Justin Baldoni torna a dirigere un film drammatico con protagonisti degli adolescenti, stavolta però basato su una storia vera. Ispirato alla storia di Zach Sobiech e al libro  Fly a Little Higher: How God Answered a Mom’s Small Prayer in a Big Way di Laura Sobiech, Baldoni ha voluto parlare di Zach, un diciottenne affetto da un sarcoma osseo con il sogno di diventare un cantante.

Zach Sobiech cerca di essere sempre ottimista e cogliere la palla al balzo nonostante la sua malattia lo porti a farsi numerosi controlli e trattamenti. Zach è sempre accompagnato e supportato dalla migliore amica Sammy, con cui condivide il sogno di diventare un cantante. Su Facebook conosce Amy, una ragazza di cui si invaghisce e con cui ha fissato un appuntamento, che purtroppo non riesce a raggiungere a causa della malattia. Poco dopo Zach scopre che la sua malattia è in uno stadio troppo avanzato e ha pochi mesi di vita. Nonostante la brutta notizia, Zach cerca di cogliere l’attimo e provare a realizzare il suo sogno. Con l’aiuto della propria migliore amica pubblica un video su YouTube con una loro canzone e in poco tempo diventa virale, tanto che i due vengono anche contattati da una casa discografica. Nel frattempo, tra alti e bassi, Zach instaura una relazione con Amy, la quale si rivela pure di supporto nei confronti del ragazzo. Nonostante gli resti poco tempo da vivere Zach continua a vivere la propria vita al massimo, scrivendo un’altra canzone, Clouds, che sarà la sua ultima canzone nonché quella che gli farà da testamento, rendendolo il cantante famoso che ha sempre desiderato essere.

Con A un metro da te, complice il soggetto cui si è ispirato, Baldoni non è riuscito a creare un film memorabile. Con Clouds, invece, si è superato, ricreando la vita di un ragazzo realmente esistito e purtroppo venuto a mancare troppo presto. La storia forse poteva essere gestita un po’ meglio in quanto il film pare in alcuni tratti un po’ dilatato, ma nel complesso Baldoni è riuscito a ricreare bene non solo la vita del protagonista, ma la sua essenza, mostrando come nonostante tutto lui abbia creduto fino alla fine nei propri sogni. Naturalmente non sono mancati i momenti di sconforto, ma lui è riuscito a superare anche quelli mostrando la versione migliore di se stesso, come se non fosse segnato da un tragico destino.

Gli attori sono stati bravi ad interpretare i vari personaggi, in particolare Fin Argus nel difficile ruolo di Zach. Anche Sabrina Carpenter e Madison Iseman sono stati in gamba e tutti sono stati in grado di ricreare lo spirito delle canzoni degli autori originali.

Con Clouds Justin Baldoni è riuscito a ricreare ciò che Zach avrebbe voluto con la sua canzone: un’eredità, un qualcosa che permetta di capire a chi si trova nella sua stessa situazione e non solo che, come detto da lui stesso “non devi sapere che stai morendo, per cominciare a vivere”. Toccante come pochi altri film, Clouds dunque non punta solo ad essere drammatico, ma anche a dare ispirazione in quanto lo scopo della vita, anche se breve, è quello, come ci ha insegnato il protagonista, di viverla al massimo e essere felici.

CONTENUTO:3.5
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:3
RECITAZIONE:3.5
ORIGINALITA’:4.5
VOTO MEDIO:3.6
-Jade

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