Recensione film A un metro da te di Justin Baldoni

Inutile dirlo ma dopo Colpa delle stelle sono spuntati come funghi numerosi libri e film simili. Basti pensare a Il sole a mezzanotte, Resta con me (adattato, in realtà, visto che il libro non c’entra quasi nulla), Endless e il recente A un metro da te (Five feet apart).

A un metro da te è un film diretto da Justin Baldoni, noto per la serie tv Jane the Virgin e qui nel ruolo di regista. Il film parla di due ragazzi, Stella e Will, affetti da due tipi di fibrosi cistica. Il secondo ha un tipo più aggressivo e sta seguendo una terapia sperimentale nella speranza di riuscire a sconfiggere il problema, mentre la prima ha maggiori possibilità di guarire. Conoscendosi, i due si innamorano l’uno dell’altra ma sono costretti a stare a distanza per via della malattia, la quale impedirà loro di stare vicini ma non, anche se brevemente, di amarsi.

A un metro da te è il classico film per adolescenti che tratta male una qualsiasi malattia, mentale o fisica che sia. In questo caso è toccato alla fibrosi cistica, di cui entrambi i protagonisti sono affetti e che, come nel caso di Colpa delle stelle, li porterà a separarsi. Tutto è affrontato fin troppo alla leggera e si ha la costante sensazione che le scene drammatiche, numerose, siano inserite a caso solo per suscitare qualche emozione nello spettatore data la monotonia del film. Ogni dieci minuti c’è un momento pseudodrammatico che dovrebbe suscitare qualcosa nello spettatore a detta degli sceneggiatori, i quali riescono nell’intento visto che qualche emozione, in effetti, la tirano fuori: rabbia, per aver perso un’ora e mezza della propria vita.

Haley Lu Richardson e Cole Sprouse sono gli attori che interpretano i due giovani protagonisti, anche se nessuno dei due riesce particolarmente a spiccare. Cole, anzi, risulta più che inespressivo e mostra nel set zero chimica con il personaggio della collega. Parminder Nagra, nota per Sognando Beckham e Ella Enchanted, dopo un lungo periodo dedicato alle serie tv ritorna sullo schermo prima con Bird box e, successivamente, di nuovo con un teen movie, genere dal quale non riesce proprio a separarsi. Tra tutti è l’unica attrice degna di nota ma, sempre, non riesce a convincere nemmeno lei, complice anche la parte marginale affidatale.

A un metro da te è un film assolutamente evitabile, forse leggermente meglio di Colpa delle stelle ma comunque una grandissima perdita di tempo che non fa altro che prendere alla leggera e usare come mezzo narrativo una grave malattia.

CONTENUTO:1.5
PIACEVOLEZZA:1
SCORREVOLEZZA:2.5
RECITAZIONE:1.5/2
ORIGINALITA’:0.5
VOTO MEDIO:1.5
-Jade

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