Recensione film Barbie di Greta Gerwig

Oltre al mondo umano esiste Barbieland, un posto creato dalla Mattel popolato da ogni tipo di Barbie e Ken .
Barbie stereotipo ne è consapevole e adora la sua vita simile a quella delle altre Barbie, ma un giorno tutto comincia a cambiare. La sua perfetta vita inizia a sgretolarsi quando alitosi, cellulite, giornate non tanto perfette e piedi piatti cominciano a condizionarle la vita spingendola a chiedere aiuto a Barbie Stramba. Quest’ultima le spiega che deve andare nel mondo umano a risolvere i problemi della bambina che sta giocando con lei e che riflette i suoi problemi nella bambola.
Accompagnata controvoglia da Ken, Barbie arriva nel mondo umano dove si scontra con una realtà orribile in cui le donne non sono ammesse a tutti i lavori, vengono fatti commenti sul loro corpo e dove le bionde come lei vengono reputate senza cervello. Al contrario Ken si avvicina molto al mondo del maschilismo e del patriarcato, decidendo di portarlo anche a Barbieland per poter avere un po’ di attenzioni.
Barbie nel frattempo cerca la bambina che sta giocando con lei e scopre che la causa dei cambiamenti non è lei ma la madre, Gloria, con cui stringe amicizia e capisce meglio le sue preoccupazioni. Ma a Barbieland è già troppo tardi e il patriarcato ha preso sopravvento, motivo per cui toccherà a Barbie far ritornare pari i diritti dei Ken e delle Barbie.

Uscito nello stesso periodo di Oppenheimer, la popolazione si è un po’ divisa tra scetticismo e chi aizzava al femminismo barbieniano (spiegatemi voi cosa voglia dire) vedendo il film (o non vedendolo direttamente) senza coglierne il significato.
In realtà il film presenta, dietro l’apparenza infantile, un grande significato, cioè che qualsiasi estremismo è sbagliato e che bisogna reagire di fronte al patriarcato.
Come quando Alice si perde nel paese delle meraviglie, un posto diverso dal suo e che fa fatica a capire, anche Barbie si ritrova in una realtà diversa a quella che immaginava. Convinta che anche nel mondo reale le donne possano fare tutti i mestieri che vogliano senza alcun ostacolo o emarginazione, si ritrova invece in una realtà in cui le donne fanno ancora fatica ad accedere ad alcune professioni e vengono costantemente criticate per qualsiasi cosa, dal comportamento all’aspetto fisico.

Molte persone pensano che il film di Barbie sia da dimenticare o destinato solo a un pubblico di bambini, il tutto talvolta nemmeno vedendolo. Naturalmente non è così in quanto all’interno troviamo battute non tanto comprensibili o adatte per il piccolo pubblico per cui, al contrario, è totalmente sbagliato definire questo film semplicemente per bambini, in quanto è rivolto sì anche a loro, ma molte sfumature sono comprensibili solo e unicamente dagli adulti o adolescenti. Non è nemmeno da dimenticare in quanto cela una bella morale dietro e il marchio Barbie è solo il pretesto per raccontare una storia molto profonda.

E chi meglio di Barbie Stereotipo, una biondina cordiale con tutti ma senza professione, ad impartire una profonda lezione? Questa protagonista non sa fare proprio niente se non essere alla moda e riservare una parola gentile a chi le sta attorno ma comincia ad evolversi quando si accorge che lei è in parte colpevole delle insicurezze che hanno le donne. Formosa, bionda e di bella presenza, Barbie fa sentire le future generazioni insicure e alla ricerca di ideali che spesso non possono raggiungere. Nel mondo reale la bambola comprende tutto ciò, al punto che non vuole più ignorare il problema.

Può anche non piacervi come film al di là della morale, ma non si può negare che il cast è meritevole. Con Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Michael Cera, Ariana Greenblatt, Rhea Perlman, Kate McKinnon, Will Ferrell e molti altri ancora, il cast è ricco di star internazionali che riescono ad elevare ulteriormente il livello del film grazie alle loro interpretazioni.

Con effetti speciali fantastici e scenografie magnifiche che rievocano il mondo di plastica delle Barbie, questo film è d’ispirazione, divertente e a tratti commovente. Grazie alla protagonista vengono messe a nudo le difficoltà che le donne devono affrontare ogni giorno pur di sentirsi parte di qualcosa o soltanto sentirsi realizzate e il dibattito circa la qualità del film fa capire che ancora questi problemi sono profondamente radicati.

CONTENUTO: 4,5
SCORREVOLEZZA: 4,5/5
PIACEVOLEZZA: 4,5
RECITAZIONE: 5
ORIGINALITA’: 4
VOTO MEDIO: 4,50
– Sophie

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