Recensione film Damsel di Juan Carlos Fresnadillo

Uno dei film più attesi dell’anno su Netflix è senza alcun dubbio Damsel, l’ultima opera diretta da Juan Carlos Fresnadillo e che vede come protagonista Millie Bobby Brown. Il film si propone come una rivisitazione del classico trope “damsel in distress” in cui stavolta la donna si salva da sola, ma purtroppo Damsel non riesce a convincere del tutto…

Elodie è la principessa di un regno freddo e inospitale, che farebbe di tutto per la propria famiglia e per i suoi sudditi. Proprio per questo accetta il matrimonio con il principe Henry del ricco regno Aurea, ma purtroppo non è tutto oro ciò che luccica. Dopo essersi sposata, infatti, Elodie viene buttata da un burrone in un labirinto intricato di caverne, dove, con sua grande sorpresa, vive un drago. Elodie farà di tutto pur di sfuggire al drago, ma anche quest’ultimo, determinato a vendicarsi per la morte dei suoi tre figli, cerca a tutti i costi di uccidere Elodie. La principessa scopre, nel corso della sua disavventura, che lei non è l’unica che è stata buttata lì sotto e che altre ragazze sono state sacrificate a causa di un antico patto. Un re antenato di Henry, infatti, dopo aver fatto uccidere i tre figli del drago e aver assistito alla morte del proprio esercito, ha implorato pietà alla creatura che gliel’ha concessa, ma in cambio di tutte le figlie femmine della propria famiglia. Venuta a conoscenza della storia, Elodie non solo cercherà di salvare se stessa, ma anche le future ragazze dalla cattiveria della famiglia reale.

Dopo Enola Holmes e Stranger Things, Millie Bobby Brown interpreta nuovamente una ragazza che riesce a cavarsela da sola, stavolta però con una trama e ambientazione decisamente differenti.
La premessa del film è quella di ribaltare lo stereotipo della “damigella in pericolo salvata da un uomo”, ma di fatto è solo un survival movie poco ispirato e fin troppo superficiale. Le idee per creare qualcosa di interessante e “nuovo” c’erano infatti tutte, ma lo sviluppo è stato purtroppo eccessivamente mediocre, dato che per 3/4 di film assistiamo più a un action-survival movie in cui Elodie cerca di sopravvivere al drago e ripercorre più di una volta la caverna. Questa parte non solo è eccessivamente dilatata, ma pur essendo dinamica è fin troppo ripetitiva e monotona, risultando dopo un po’ stancante. La parte fondamentale del film, cioè Elodie che si allea con il drago per vendicarsi, dura solo circa 15-20 minuti, dimostrando la superficialità con cui tutto all’interno della storia è stato spiegato.

Sin dall’inizio si capisce che il film verrà affrontato in maniera un po’ troppo raffazzonata e semplicistica dato che si sa ben poco della protagonista, del suo regno e del futuro marito. Tutto accade fin troppo in fretta, per poi dilatarsi eccessivamente nella parte della caverna e finire in maniera persino più rapida e veloce, con un finale esaustivo ma deludente per quanto si è svolto velocemente. Per fortuna è scorrevole, ma la sceneggiatura è un mix tra quella di Enola Holmes (soprattutto quando si soffermano sul dettaglio dei labirinti), quella di The princess (la principessa che si salva da sola in una sequenza action interminabile) e un classico fantasy ma con una protagonista femminile. Pur non essendo una trama originalissima poteva sembrare “nuova” con una sceneggiatura migliore, ma purtroppo non è stato così.

A non aiutare è la recitazione piatta della maggior parte del cast, che vede grandi attrici come Angela Bassett e Robin Wright sprecate per due ruoli insignificanti in cui non riescono a spiccare. Millie Bobby Brown ripropone il suo ruolo di Undici ed Enola per l’ennesima volta con un’interpretazione simile alle precedenti e fin troppo finta e artificiale, sembrando un’attrice che finge di recitare ma con uno sguardo perennemente tra l’imbronciato e il saccente (sembra un paradosso, ma è l’impressione che dà per tutto il film).

Il trucco e le acconciature sembrano tutto fuorché medievali e stonano parecchio i capelli e il trucco di Millie Bobby Brown, un po’ troppo moderni e dall’aspetto “colore finto adattato male”. I costumi sono leggermente migliori, ma sempre riadattati perlopiù in chiave “moderneggiante”.

In conclusione Damsel è un film dalle buone premesse che però è stato sviluppato male, risultando un film action-survival carino ma un po’ troppo superficiale e rapido e a tratti monotono.

CONTENUTO:2.8
SCORREVOLEZZA:3.5
PIACEVOLEZZA:2.5
RECITAZIONE:2.5
ORIGINALITA’:2
VOTO MEDIO:2.6
-Jade

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