Recensione Agenzia Roman-Case infestate vendesi-1° stagione

Il titolo italiano fa pensare a quelle serie tv fasulle sui fenomeni paranormali che provano a essere serie, ma in realtà Agenzia Roman-Case infestate vendesi è una serie fiction horror in cui un’agenzia immobiliare (Real estate in inglese) appartenente al misterioso Luke Roman si occupa di vendere delle case invendibili in quanto a legate a dei fenomeni paranormali, da ciò il titolo originale con tanto di gioco di parole SurrealEstate.

Pressoché sconosciuta ai più, questa serie vede come protagonista i membri dell’agenzia immobiliare Roman, ognuno dotato di caratteristiche peculiari che nella realtà poco si confanno a dei veri agenti immobiliari. Luke Roman è il misterioso proprietario dell’agenzia, il quale è in grado di vedere e comunicare con i fantasmi ed è particolarmente collegato a una casa di cui si occuperanno nel corso della prima stagione. Zooey L’Enfant è la più giovane e sarcastica del gruppo e si occupa dell’aspetto “segreteria” e degli aspetti immobiliari, August Ripley si occupa invece dell’aspetto tecnico in quanto è colui che sviluppa gli attrezzi per individuare, stanare e eventualmente distruggere gli spiriti mentre padre Phil Orley è un ex prete che si occupa degli aspetti religiosi e delle ricerche sovrannaturali e storiche. A loro si aggiunge un nuovo membro, Susan Ireland, una donna autoritaria, organizzata e carismatica che influenza sin da subito l’agenzia col suo modo di fare sistematico che ha invece poco a che fare con quello dei suoi colleghi, i quali fanno tutto con i loro tempi. Nel corso della serie si occuperanno di varie case “infestate” e di una in particolare a cui Luke sembra particolarmente legato: casa Donovan.

Peccato per la poca pubblicità in quanto questa è una delle poche serie che potrebbe essere degna erede di Ghost Whisperer, addirittura con dei twist in più. Peccato, però, anche per la sceneggiatura non proprio perfetta che rende la serie meno horror di quanto dovrebbe essere. I casi singoli degli episodi sono interessanti anche se spesso sembrano quasi “incompleti” e ci si ritrova tra l’altro a chiedersi cosa siano tutti quei nickname adottati dall’agenzia come Susan. E’ come se questa fosse una seconda stagione in cui tutto è già stato introdotto in precedenza, quando invece non è così e semplicemente la serie dà per scontato che lo spettatore sappia alcune cose quando invece è impossibile che le conosca in quanto quasi sempre sono inventate di sana pianta. Stessa cosa vale anche per l’arco narrativo della stagione riguardante casa Donovan, il quale risulta poco sviluppato e il cui finale sembra essere stato ideato a totalmente a caso dando alla stagione una conclusione raffazzonata e affrettata quando invece l’idea della casa ultra-infestata poteva essere presentata molto meglio.

Altro problema riguarda i personaggi. Sono tutti unici e alcuni hanno anche un minimo di storia che li approfondisce, ma sembrano tutti vuoti. Non sono purtroppo caratterizzati bene nonostante siano pieni di potenziale, il che purtroppo abbassa un po’ il livello della serie. Luke ad esempio rimane misterioso dall’inizio alla fine e il colpo di scena finale è più che scontato e abusato nei thriller-horror, senza contare che la sua relazione con Megan Donovan è totalmente priva di chimica e senza senso e sembra più azzeccato per la collega Susan. Quest’ultima è forse l’unica con delle doti da agente immobiliare e un minimo di organizzazione e, proprio per questo, viene trattata male e isolata dal resto del gruppo, in particolare da Zoeey che la prende in antipatia senza motivo sin dall’inizio nonostante lei più e più volte provi ad avvicinarsi sia a lei che agli altri e risolva la situazione. Di August si sanno solo due cose: è introverso e poco approfondito. Padre Ripley ha pure tanto potenziale ma anche lui appare solo come un personaggio estremamente chiuso, rancoroso e introverso, anche se a differenza degli altri ha avuto una parte di episodio dedicata a lui. Megan totalmente inutile ai fini della serie se non come interesse amoroso sacrificabile per rendere il protagonista ancora più tormentato, ma si spera che esca di scena in altri modi o che venga sviluppata meglio.

Gli attori se la sono cavata ma non sono riusciti a spiccare particolarmente, mentre gli effetti speciali sono migliorabili.

SurrealEstate è una serie tv dall’alto potenziale per cui si spera che nella seconda stagione la sceneggiatura abbia un salto di qualità, anche se per il momento rimane una serie estremamente scorrevole e godibile.

CONTENUTO:3.25
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:4
RECITAZIONE:3.25
ORIGINALITA’:3.5/4
VOTO MEDIO:3.6
-Jade

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