Recensione libro Sortilegi di Bianca Pitzorno

Editore: Bompiani
Anno di pubblicazione: 2023
Pagine: 144

Bianca Pitzorno è nota ai più come autrice di libri per bambini e ragazzini, ma ha scritto anche altre opere come Sortilegi, una raccolta di tre racconti incentrati proprio sul tema del titolo.

Il primo racconto è “La strega” ed è quello più lungo di tutti. Caterina è l’unica superstite della propria famiglia e, abitando isolata in mezzo al bosco, crede per dieci anni che tutti gli altri in paese siano morti pure, vivendo così da sola per un decennio e sostentandosi grazie a ciò che trova nel bosco. La bella ragazza viene scoperta da alcuni dei giovani del paese mentre si avvicina al fiume e così, spinti dall’invidia e increduli del fatto che una ragazzina sia sopravvissuta così a lungo da sola nei boschi, la additano come strega. In parallela c’è il racconto di un altro ragazzo, Lorenzo, cresciuto invece come un eremita dopo che tutta la sua famiglia è morta per la peste.

Il secondo racconto è “Maledizione” e parla di una giovane trovatella, Vittoria Palmas, che diventa la serva della donna appartenente alla famiglia più ricca del luogo. La Signora è in cerca di marito e così, quando conosce Gadoni, pensa che lui sia venuto a fare la corte a lei. Quando scopre che l’uomo è invece innamorato di Vittoria, in preda alla gelosia concede loro di sposarsi ma fa ricamare una maledizione nel loro corredo di nozze.

Il terzo racconto è invece “Profumo” ed è il più breve di tutti. Il racconto parla di un carico di biscotti del vento sardi che ammalia tutti quando arriva in Argentina. La ricetta, tramandata di generazione in generazione in famiglia, giunge ai suoi discendenti, i quali la notano appena aprono il carico dal profumo ammaliante.

L’idea di questi racconti è originale in quanto il fil rouge che li unisce non è solo quello dei “sortilegi”, ma anche quello dell’irrazionalità umana. Peccato però che il tema venga rispettato solo dai primi due racconti, i quali però risultano un po’ scialbi e privi di mordente, mentre il terzo non può nemmeno essere considerato una storia in quanto completamente senza senso e probabilmente usato solo come tappabuchi. I primi due racconti, oltre ad essere gli unici a rispecchiare il tema, hanno un po’ l’aria dei vecchi racconti seicenteschi con un tocco di fiabesco, anche se purtroppo non hanno storie molto avvincenti. Il primo, purtroppo, mescola male due storie quando poteva concentrarsi solo su una, mentre il secondo è forse quello più scorrevole anche se un po’ prevedibile.

Nel complesso è una raccolta di racconti scorrevole e piacevole, ma ci si aspettava di più da Bianca Pitzorno, soprattutto visto che l’opera è partita da ottime premesse.

CONTENUTO:3
PIACEVOLEZZA:3
SCORREVOLEZZA:4.5
STILE:3.5
ORIGINALITA’:3.5
VOTO MEDIO:3.5
-Jade

Lascia un commento