Recensione Watch Dogs: Legion

Negli ultimi anni la Ubisoft ha provato a “svecchiare” alcune delle sue saghe più famose cercando di renderle più innovative e appetibili per il grande pubblico, ormai stanco di gameplay ripetitivi e non ottimizzati come nel caso di Assassin’s Creed. Dapprima l’azienda riprende proprio questa saga, inserendo componenti RPG per modificare lo stile di gioco, mentre nel 2020 Ubisoft riprende anche Watch Dogs introducendo una novità che ha reso Legion unico nel suo genere: il poter reclutare tutti (o quasi) gli abitanti di Londra e renderli protagonisti nonché personaggi giocabili.

Nel 2026 a Londra il DedSec tenta di prevenire un attentato al Palazzo di Westminster e inizialmente sembra che ci stia riuscendo, ma poi si scopre che non solo la sede del DedSec è stata scoperta, ma anche che quello era solo uno di tanti attentati compiuti da una nuova entità terroristica: Zero Day.
Morta tantissima gente nonché tutti gli agenti del DedSec tranne il capo della cellula, Sabine, Londra dà la colpa al DedSec degli attentati e proprio per questo sviluppa numerose nuove misure di sicurezza che però andranno a scapito dei cittadini. Approfittando del clima di caos in città, alcune realtà autoritarie prendono piede e sfruttano il mancato senso di sicurezza per invadere la privacy dei cittadini e usarla a proprio favore. D’altro canto l’IA viene usata per molti nuovi ambiti, tra cui la sicurezza e i mezzi di trasporto, portando al licenziamento di numerose persone e alla minore efficacia degli agenti di polizia, che entrano a far parte di Albion, la compagnia paramilitare di Nigel Cass che si occupa della “sicurezza” della città.
Il DedSec è stato decimato e sono in pochi a continuare a lottare per la causa in quanto tutti credono che loro siano i colpevoli. Sabine decide di rimettere in piedi il DedSec selezionando alcuni cittadini di Londra e man mano provano a espanderlo assieme grazie anche all’aiuto di Bagley, l’IA che ha sempre aiutato il DedSec. L’obiettivo principale del nuovo DedSec è quello di scovare chi si cela dietro Zero Day e perciò seguirà quattro piste: Albion, il Sirs, Brocatech e Skie Larsen e il clan Kelley.
Oltre ad Albion infatti anche altri hanno approfittato della situazione per affermarsi. Il Sirs consiste nei servizi segreti che si occupano delle informazioni e dei dati delle persone, i quali però vengono usati a loro piacimento e sfruttati per fermare eventuali “ostacoli”; Skie Larsen ha invece sviluppato delle IA efficaci, ma a un costo che si rivela essere tutt’altro che etico; Mary Kelley e il suo clan, invece, sfruttano gli immigrati e non solo per creare un traffico di esseri umani, tutto nell’indifferenza quasi totale in quanto gli immigrati vengono trattati in maniera disumana per via dei sopracitati “pseudo problemi di sicurezza”. Sarà compito del DedSec porre fine a queste orribili realtà e trovare finalmente chi si cela realmente dietro il declino di Londra: Zero Day.

Watch Dogs: Legion parla ancora del DedSec anche se stavolta, a Londra, dovrà ricominciare da zero a causa di Zero Day. Proprio per questo Sabine/il giocatore recluterà alcune persone random favorevoli ad esso a Londra, per poi farlo espandere nel corso del gioco includendo nella propria squadra sempre più persone. La diversità, tra l’altro, sarà un punto a favore in quanto ogni personaggio ha delle skill o dei difetti differenti che potrebbero renderlo più o meno utile al team, in alcuni casi anche essenziale. Tra l’altro, come già detto, non ci saranno solo dei determinati personaggi per categoria, ma tendenzialmente potete reclutare ogni singolo abitante di Londra. Il numero di persone da reclutare aumenterà certamente se attiverete il permadeath dei vostri attivisti, ma questa è una scelta che il gioco vi porrà all’inizio.


La storia del gioco è carina ma un po’ troppo breve, dato che in poche ore si può finire senza problemi vista la difficoltà del gioco abbastanza bassa (senza permadeath e modalità normale), mentre le missioni secondarie sono poche e fin troppo ripetitive. Approfondire la trama principale sarebbe stato un punto a favore dato che di per sè la storia poteva offrire molto di più. Sin dall’inizio il gioco introduce temi complessi e al contempo attuali come quello dell’IA come mezzo tanto utile quanto potenzialmente dannoso per la società che, però, per quanto siano ricorrenti, non vengono mai approfonditi più di tanto, cosa che vale anche per le malefatte delle varie organizzazioni. Le poche scelte che bisogna fare sono totalmente inutili, tanto che ci si chiede perché siano state inserite quando si poteva benissimo ometterle.
Interessanti invece le missioni per far ribellare i quartieri, le quali sono un po’ più variegate e permettono di sbloccare delle novità uniche.
Dal punto di vista della campagna, dunque, si poteva fare di più anche se nel complesso è piacevole seppur poco sviluppata.

(not our picture)

Il punto di forza del gioco consiste invece nella variabilità del gameplay, dato che il poter reclutare chiunque permette di giocare con personaggi dalle skill uniche e totalmente diversi dagli altri. Alcune tipologie di personaggi poi saranno essenziali sia per dei trofei che per le vostre missioni, in particolare spie, operai edili, hacker, esperti di droni, statue viventi e sicari. Ci saranno poi personaggi più utili di altri in generale o per delle specifiche missioni, come coloro che sono abiti nella lotta nelle varie arene clandestine, gli operai edili per arrivare nei punti più alti e soprattutto per i collezionabili, i sicari e le spie per le missioni che richiedono stealth e tanti proiettili grazie alle loro abilità uniche. Sarà inoltre sempre utile tenere in squadra un medico e un avvocato in modo tale da accorciare i tempi di ospedalizzazione o arresto se ci si trova senza il permadeath, tempi che, purtroppo, sono eccessivamente lunghi e possono inficiare sul gameplay. Spesso infatti vi servirà un determinato personaggio ma potrete riutilizzarlo solo dopo più di mezz’ora, il che sarà un problema se sarete a gioco praticamente finito. Questo è infatti uno dei difetti principali legati ai personaggi, dato che i tempi potevano essere in generale decisamente più corti (5-10 minuti massimo).


Il giocatore tra l’altro potrà personalizzare i propri personaggi a proprio piacimento, cosa utile dato che si gioca in terza persona e per una volta, a differenza di molti RPG, si può vedere come sfoggiano i nuovi capi gli attivisti. Ciò però richiederà un gran numero di monete in-game, ottenibili grazie alle missioni principali e secondarie e all’hackeraggio di alcuni oggetti.
Nel corso del gioco ci saranno anche diversi collezionabili, alcuni dei quali serviranno ad approfondire meglio il mondo di gioco. Tra questi ci sono documenti e file audio, che vi daranno informazioni sulle specifiche aree o su degli eventi e personaggi, i punti tecnologia, le reliquie, le maschere speciali, i graffiti e i luoghi in cui si può bere o giocare a freccette. Consiglio di usare lo stesso personaggio per gli ultimi tre o altrimenti potrebbero non sbloccarsi gli appositi trofei e sarete costretti a rifarli tutti. I punti tecnologia, invece, saranno essenziali per sbloccare alcuni gadget, hack e abilità e vi torneranno particolarmente utili durante le varie missioni.

Grazie alla metropolitana e al selezionamento sulla mappa dei personaggi potrete spostarvi più facilmente all’interno di Londra, ma se volete potete anche evitare gli spostamenti rapidi e scoprire la città con delle automobili o delle moto, che potrete rubare, hackerare o semplicemente sfruttare se sono automatiche. Alcuni personaggi possiedono tra l’altro un veicolo personale mentre altri delle armi uniche, per cui sta a voi trovarli e sfruttare questi elementi aggiuntivi. Imparare a guidare senza sbandare eccessivamente sarà tra l’altro essenziale per completare le missioni secondarie Parcel Fox, in cui dovrete fare delle consegne che spesso richiedono di essere completate in poco tempo e con pochi danni. Anche queste, purtroppo, sono estremamente ripetitive, ma essenziali per ottenere un apposito trofeo.

Il modo in cui affronterete i vostri nemici dipenderà unicamente da voi e dal modo in cui volete approcciarvi al gioco. Potrete sfruttare gli hack per stordire nemici con le trappole o distrarli/sabotarli e completare missioni con l’ausilio di un piccolo robottino che può stordire o colpire con armi da fuoco (in base al modello) i nemici, potrete giocare in modalità stealth e stordire i nemici di nascosto o evitarli e, infine, potrete anche giocare in modalità action pura e distruggere qualsiasi cosa vi si pari davanti. Naturalmente alcuni personaggi saranno più adatti di altri in alcuni degli stili, anche se nel complesso un po’ tutti si prestano a ognuno di essi. Hackerare o usare i droni sarà inoltre molto utile soprattutto in caso di numerosi droni nemici o avversari in generale, per cui cercate di capire sin da subito quali possono essere i droni più utili per le varie missioni.
L’IA dei nemici è mediamente sviluppata per cui alcuni combattimenti, soprattutto se con una grande quantità di avversari, potrebbero risultare più ostici, ma ciò è un lato positivo in quanto aggiunge un pizzico di pepe a un gioco altrimenti fin troppo semplice. Allo stesso tempo però i nemici umani non brillano nelle fasi in cui il giocatore gioca di stealth, per cui si distraggono facilmente o non riconoscono il giocatore nonostante i cadaveri dei colleghi e l’aver ucciso tre secondi prima mezza Londra. Capita che talvolta riescano a riconoscere il giocatore e che riparta l’inseguimento, ma ciò non accade sempre per cui mostra dei limiti un po’ evidenti nell’IA dei nemici umani.

Londra è realizzata molto fedelmente anche se naturalmente è stata riadattata in chiave moderna. Alcune texture non sono perfette, ma comunque è un difetto minimo se si considerano la fedeltà e la ricchezza dei dettagli con cui è stata realizzata la città. Tutto sommato non ci si può lamentare nemmeno dei personaggi, nonostante alcune delle animazioni non siano delle migliori e alcuni volti tendano ad essere molto simili e poco dettagliati. Questo però è un po’ lo scotto da pagare per poter effettivamente giocare con ogni singolo abitante di Londra e poterlo pure personalizzare, mentre per le animazioni si tratta proprio di un problema tecnico da migliorare.

Completare il gioco al 100% con tutti i trofei sarà un’attività lunga e in alcuni tratti anche tediosa, ma tutto sommato sarà estremamente facile in quanto non ci sono obiettivi troppo difficili da realizzare. Uno dei più complessi potrebbe essere quello della statua vivente, per cui vi consiglio di reclutarne sin dall’inizio più di una dato che non solo il trofeo può risultare buggato, ma se ne perdete una rischiate o di non poterla recuperare definitivamente se con il permadeath attivato, o di dover aspettare a lungo.

Complessivamente Watch Dogs: Legion è un gioco che riesce nella sua semplicità a intrattenere e a far riflettere su alcuni importanti temi tecnologici, il tutto nonostante la storia principale sia troppo breve, un po’ prevedibile e poco approfondita e nonostante le missioni secondarie siano un po’ troppo ripetitive.
Tecnicamente parlando ci sono alcuni difetti riguardanti le texture e l’IA dei nemici, ma non sono “importanti” o invasivi e tutto sommato ci si può sorvolare sopra vista la complessità e l’innovazione adottati dal gioco nel gameplay e nell’adattamento della città di Londra. In poche parole: un gioco per certi aspetti innovativo e con ottimo potenziale che, però, poteva essere approfondito meglio.

CONTENUTO:3.5
PIACEVOLEZZA:3.5
GRAFICA:3.8
MECCANICHE DI GIOCO:3.5
BONUS
DIFFICOLTÀ: Molto facile
SOUNDTRACK:3.5
DOPPIAGGIO:3.8
ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO: 3.5
DIFFICOLTÀ PLATINO: Facile
VOTO MEDIO:3.6
N.B. La difficoltà viene indicata con i parametri Molto facile, Facile, Media, Difficile, Molto difficile, Impossibile (bonus).
N.B. 2 La difficoltà del gioco si riferisce a quella incontrata a “Normale”.
N.B. 3 Il contenuto comprende anche, se presenti, le missioni secondarie.
-Jade

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