Recensione Un bambino chiamato Natale di Gil Kenan

Un bambno chiamato Natale ( A Boy Called Christmas) è un film diretto da Gil Kenan basato sull’omonimo libro di Matt Haig, anche se la trama è stata molto modificata.

Il piccolo Nikolas, soprannominato alcune volte Natale, è un bambino che vive con suo padre Joel nei boschi della Norvegia. Un giorno il padre parte con un gruppo di cacciatori alla ricerca di un oggetto che possa portare speranza al regno e il bambino viene affidato alle cure di sua zia Carlotta che, purtroppo, lo maltratta.
Stanco e stufo, il bambino decide di partire alla ricerca di Elfhelm, una leggendaria città popolata dagli elfi, la cui mappa ha trovato nel cappello che la madre gli aveva ricamato anni prima.
Con accanto il topolino Miika e la renna Blitzen il bambino riesce a raggiungere la città degli elfi, ma una volta sul posto apprende che il padre insieme ai compagni di viaggio ha rapito il piccolo elfo Kip. Nikolas però ha dalla sua la speranza e il ricordo della madre a guidarlo nel portare pace ad Elfhelm e nel regno intero.

Gil Kenan ha voluto dare un tocco in più d’avventura alla storia creata da Matt Haig, presentandoci un protagonista, Nikolas, che dovrà farsi in quattro per farsi apprezzare dagli elfi e anche portare la gioia nel regno aiutando il re a comprendere quali siano le cose veramente essenziali. Al solito dietro al film si cela anche una morale, cioè che donare è più bello che ricevere, ma ciò comunque non rende la trama più originale anche se la storia nel suo complesso è gradevole e scorrevole.

La sceneggiatura non è dunque delle più innovative, ma un buon cast, delle scenografie fatte molto bene e degli effetti speciali stupendi sono riusciti a rendere il film appassionante.
Henry Lawfull, seppur inesperto, ha interpretato molto bene il ruolo principale riuscendo a dar vita al personaggio scritto da Haig. Anche Zoe Colletti, Maggie Smith, Kristen Wiig e Toby Jones e gli altri sono stati perfetti nei loro ruoli, in particolare Michiel Huisman nel ruolo del padre Joel e Sally Hawkins nel ruolo dell’apparente antagonista madre Vodal.

Nonostante non sia dei più originali, il film è emozionante e riesce a prendere sin dall’inizio. La storia appassiona lo spettatore sin da subito e questa, unita a un cast e degli aspetti tecnici molto validi, rende il film coinvolgente, tanto che potrebbe essere uno dei futuri cult natalizi tra qualche anno.

CONTENUTO: 4,5
PIACEVOLEZZA: 4,5/5
SCORREVOLEZZA: 4,5
RECITAZIONE: 4
ORIGINALITA’: 3,5/4
VOTO MEDIO: 4,30
– Sophie

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