Recensione Loveless di Alice Oseman

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 384

Dopo il successo di Heartstopper, che ha conquistato i cuori di molti compreso quello della sottoscritta, avevo grandi aspettative su Loveless, uno dei romanzi più famosi di Alice Oseman. Si tratta sempre di uno young adult con tematiche LGBTQ+ solo che stavolta viene introdotto il tema dell’asessualità, di cui in genere se ne parla davvero poco e in maniera scorretta o solo vagamente accennata. Per la prima volta abbiamo una protagonista asessuale e aromantica (AroAce come si autodefinisce) dichiarata, solo che non capisce ciò fino a più di metà libro.

Georgia è la classica ragazza “innamorata dell’amore”. Adora qualsiasi cosa abbia di mezzo questa parola, dai film alle fan fiction che tanto ama. C’è però solo un problema: nonostante ami qualsiasi cosa romantica, lei non ha mai provato qualcosa per nessuno. A diciotto anni non ha mai dato il primo bacio nè avuto il suo primo rapporto con nessuno, cosa che la fa sentire a disagio rispetto ai propri coetanei, i quali la vedono come strana. Quando sta per dare il suo primo bacio sente che qualcosa non va e si ritira, sentendosi quasi rotta, cosa che la fa dubitare a lungo di se stessa. Arriva l’inizio dell’università e, tra i buoni propositi, per Georgia c’è quello di divertirsi con i propri due migliori amici e trovare un ragazzo o, perchè no, una ragazza. Nonostante gli sforzi e gli aiuti dei suoi amici e della sua nuova coinquilina, però, non riesce a trovare ciò che cerca, cosa che la porta non solo a sentirsi sbagliata e diversa ma anche a creare una serie di malintesi.

Author:kinspings

L’approccio in cui è stato introdotto il tema dell’asessualità è molto interessante, anche se la protagonista è estremamente fastidiosa. Per tutto il tempo sta a riflettere sul fatto che non provi alcun tipo di attrazione per nessuno e vuole provare a rimediare a tutto ciò mettendo però di mezzo i propri amici. Un po’ come le opere teatrali di Shakespeare da loro tanto amate, una serie di fraintendimenti si svilupperà tra gli amici, solo che la protagonista di questi ultimi è sempre Georgia. Va bene esplorare la propria sessualità e cercare di comprendersi meglio, ma non quando ciò va a discapito di altre persone. Lei in poche parole si sforza a stare con il proprio migliore amico, il quale è cotto veramente di lei, e bacia l’interesse amoroso della migliore amica, dimostrandosi di fatto una pessima amica che giustifica i problemi creati con la propria confusione. Non fa altro che lamentarsi e causare guai, motivo per cui si presta maggiore attenzione alle vere star del romanzo: Pip e Rooney. La loro relazione, per quanto non giostrata bene, esalta persino più della scoperta dell’asessualità della protagonista in quanto le due sono state rese molto più interessanti di quest’ultima. In generale tutti i personaggi non brillano per introspezione e caratterizzazione, ma tra tutti loro due e Sunil sono quelli che spiccano maggiormente.

La gestione della trama nel complesso poteva essere gestita meglio. La serie di Heartstopper nella sua semplicità è riuscita a conquistare tutti, ma forse l’averla reso in formato graphic novel l’ha aiutata molto. Qui si ha la sensazione che l’autrice abbia messo una trama banale per mettere al centro di tutto il tema dell’asessualità, cosa che un po’ fa storcere il naso soprattutto sapendo che riesce a fare molto di meglio. In poche parole, al di là della ricerca della sessualità di Georgia, lei, Pip, Rooney, Sunil e Jason devono gestire un club di teatro shakespeariano totalmente da soli con la speranza che l’anno successivo venga rinnovato. Solo questo? Esattamente. In poche parole la storia di fondo non aiuta molto ad andare avanti e, unita alla fastidiosa protagonista, tende a rallentare il ritmo del libro.

In generale ci si aspettava qualcosa di più da questo libro soprattutto conoscendo le potenzialità dell’autrice. Dei personaggi non molto ben scritti e una trama che lascia a desiderare, però, hanno rovinato un’opera che sarebbe potuta essere decisamente migliore. Probabilmente, tra l’altro, renderla in formato graphic novel (volume unico) avrebbe reso la storia più scorrevole, cosa che non riesce ad essere come libro.

CONTENUTO:2.5/3
PIACEVOLEZZA:2
SCORREVOLEZZA:3
STILE:2.5
ORIGINALITA’:3 (ma la storia di fondo 0)
VOTO MEDIO:2.6
-Jade

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