Recensione libro L’uomo delle castagne di Søren Sveistrup

Editore:Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine:576

Uno dei libri thriller-noir nordici più popolari dell’anno scorso è stato L’uomo delle castagne (Kastanjemanden), il quale ha acquisito grande fama soprattutto in seguito all’uscita su Netflix della serie tv basata su di esso.

Il libro inizia con una scena raccapricciante in cui un detective trova i cadaveri mutilati di diverse persone, due bambini spaventati e numerosi omini di castagne. Dopo questo flashback si torna al presente in cui un’altra detective, Naia Thulin, conduce un’indagine assieme al collega Mark Hess, mandato dall’Europol per motivi inizialmente sconosciuti. I due stanno indagando su una serie di delitti riguardanti alcune madri mutilate con, nella scena del crimine, dei misteriosi omini di castagne. Su uno di essi vengono trovate le impronte digitali di Kristine Hartung, una bambina scomparsa figlia di un’importante ministra, Rosa Hartung. I due casi sono secondo i due detective strettamente collegati, ma sfugge loro il nesso tra la bambina e le varie madri uccise. Iniziano così una corsa contro il tempo per salvare ulteriori possibili vittime dal pericoloso serial killer e per capire cosa si celi dietro quei misteriosi omini, i quali sembrano essere la chiave per risolvere il mistero.

I thriller-noir nordici sono quasi sempre una certezza, cosa confermata anche da questo stesso libro. Nelle prime pagine si ha un attimo di disorientamento perchè, come i detective, non si capisce come le varie storie, frammentate, possano essere collegate. Non si capisce cosa c’entri Rosa Hartung o la scena iniziale, ma man mano che si va avanti i pezzi vengono collegati e si forma un meraviglioso puzzle.
A sconvolgere è anche l’introduzione dei due protagonisti, Naia Thulin e Mark Hess, inizialmente abbastanza detestabili e piatti ma poi ottimi detective. Entrambi, infatti, all’inizio sono restii a condurre l’indagine. Naia Thulin vorrebbe cambiare dipartimento ed entrare in quello dei crimini informatici mentre Hess è stato mandato in Danimarca contro la sua volontà. Entrambi hanno due caratteri chiusi ma opposti visto che, mentre Naia, sebbene restia, si immerge subito nel caso, Mark impiega un po’ di tempo per capire meglio sia quest’ultimo che se stesso. Alla fine però sarà proprio il secondo quello che si ossessionerà maggiormente per il caso, arrivando a scorgere numerosi dettagli importanti e indizi che ricondurranno entrambi all’omicida.

L’evoluzione dei personaggi è dunque fatta molto bene e, in generale, la storia è molto scorrevole e ben articolata allo stesso tempo. Grazie allo stile dell’autore e ad una trama ricca di colpi di scena, tra cui quello finale poco prevedibile, qualsiasi lettore riuscirà difficilmente a staccarsi dal libro, immergendosi sin dall’inizio in questo thriller nordico ricco di suspense.

CONTENUTO:3.5/4
PIACEVOLEZZA:4
SCORREVOLEZZA:3.5/4
STILE:3.5/4
ORIGINALITA’:3.5
VOTO MEDIO:3.8
-Jade

Lascia un commento