Recensione libro L’incubo di Hill House di Shirley Jackson

Editore: Adelphi
Anno di pubblicazione: 2016, 1959 (prima pubblicazione)
Pagine: 233

The Haunting of Hill House, conosciuto in Italia come La casa degli invasati o come L’incubo di Hill House, è un libro horror-gotico scritto dalla nota autrice Shirley Jackson, la quale è divenuta ancora più famosa negli ultimi anni, complici anche gli adattamenti delle sue opere. Scordatevi però le trasposizioni di questo libro in quanto c’entrano davvero ben poco con quest’ultimo, in particolare la più recente in formato miniserie.

Eleanor Vance viene scelta dal professor Montague, esperto di fenomeni paranormali, per una permanenza nella casa di Hill House, che si ritiene essere infestata. La donna è stata scelta per via del suo legame col paranormale risalente alla propria infanzia, cosa che vale anche per Theodora, un’artista che ha manifestato poteri ESP. Assieme a loro tre c’è viene scelto anche Luke Sanderson, erede della casa nonché un giovane attraente e privo di preoccupazioni.
Hill House è una casa apparentemente normale ma piena di stranezze, a partire dagli strani custodi per arrivare alla casa di per sè, che all’interno mostra delle sproporzioni e delle inesattezze simmetriche e architettoniche che provano una sensazione di disagio. La notte, poi, i protagonisti spesso hanno a che fare con degli strani fenomeni cui non riescono a dare spiegazioni, motivo per cui arriva anche la signora Montague a indagare attraverso le sue abilità da medium. Eleanor, quella ritenuta più debole e suggestionabile, viene però cacciata dalla casa, portando a delle conseguenze devastanti.

Nonostante venga classificato come romanzo horror, leggendolo si ha davvero poca impressione che questo libro appartenga a tale genere. Per almeno 150 pagine non accade niente di niente se non degli scambi di battute estremamente strambi, poi finalmente inizia ad esserci qualche stranezza ma tutto viene poco approfondito, come se fosse semplicemente una suggestione dei personaggi e niente di illogico. Nell’arco di venti pagine quel poco di apparentemente horror che si stava per sviluppare viene subito smontato e il romanzo finisce, tra l’altro in maniera altamente drastica. In molti sostengono che il libro punti tutto sull’interpretazione del lettore, per cui o effettivamente Eleanor impazzisce e basta e non c’è mai stato nulla a Hill House o delle presenze l’hanno portata a fare ciò che ha fatto, ma la verità è che sarebbe come farci una fan fiction sopra dato che nel libro ci sono solo degli accenni a tutto e mai niente di dettagliato. Di presenze non si parla mai se non all’inizio in quanto poi i vari fenomeni non vengono approfonditi, così come effettivamente viene poco approfondita l’ascesa alla follia di Eleanor, il che rende il tutto al massimo un romanzo gotico più che dell’orrore.

Nel complesso ci si trova quindi a un romanzo che ha tutte le premesse per essere inquietante, ma che si sofferma solo a queste dato che l’autrice non approfondisce nessun aspetto. Provare a interpretare un po’ tutto è come romanzarci eccessivamente sopra in questo caso, per non parlare del fatto che le interazioni tra i personaggi e i dialoghi sono assurdi quasi quanto quelli di Riverdale. Onestamente mi aspettavo molto di più, ma di fatto mi sono ritrovata di fronte a un libro “incompleto”, poco horror e nemmeno tanto gotico.

CONTENUTO:2
PIACEVOLEZZA:1
SCORREVOLEZZA:2.5
STILE:2
ORIGINALITA’:2.5
VOTO MEDIO:2
-Jade

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