Recensione film Honor Society di Oran Zegman

Honor Society è un teen movie diverso dal solito che vede come protagonista l’ambiziosa liceale Honor, la quale farebbe letteralmente di tutto pur di entrare nell’università dei suoi sogni: Harvard. Honor crea dunque un piano per battere gli altri tre studenti che vorrebbero entrarci, ma purtroppo la sorte vuole che si innamori di uno di loro.

Passato un po’ in sordina soprattutto qua in Italia, Honor Society è un film teen drama sull’ambizione e sull’amicizia, diverso rispetto a quelli canonici incentrati più su una relazione sentimentale. La sceneggiatura, molto valida, mescola elementi della commedia con quelli classici del teen drama, rivelandosi efficace su entrambi i fronti.
Spesso in stile Enola Holmes la protagonista si rivolgerà direttamente al pubblico, rendendolo partecipe della sua storia e del suo cambiamento. Anche se non sono una fan di questo tipo di interazione che prova a sfondare la quarta parete, in questo caso, tolti gli attimi iniziali un po’ più cringe, questa scelta funziona abbastanza bene e coinvolge maggiormente lo spettatore nella storia di Honor.

Quest’ultima all’inizio è una protagonista decisamente fin troppo machiavellica e decisamente egoista, tanto che potrebbe ad alcuni pure risultare odiosa. I suoi piani e le sue trovate però attirano lo spettatore poiché, per quanto siano moralmente sbagliati, sono ingegnosi e geniali. Anche se non si simpatizza per lei, dunque, non si può non apprezzare la sua intelligenza. Nel corso del film, tra l’altro, la protagonista riuscirà finalmente a maturare attraverso un cambiamento graduale che la renderà a tutti gli effetti una persona migliore e, finalmente, più altruista, tanto che nel finale ci si stupisce di lei.
Al contrario ci sarà un colpo di scena in negativo per un altro personaggio principale, anche se pure in quel caso non si potrà fare a meno di ammirare le sue trovate. Gli altri personaggi sono invece più secondari e meno approfonditi, anche se nel complesso un po’ tutti compiono un percorso che li porta ad essere la versione migliore di se stessi.

Purtroppo invece non mancano le scene cringe, tra cui quella della rappresentazione, ma rispetto ad altri teen movie sono in numero decisamente minore.
Angourie Rice si è calata molto bene nei panni della protagonista e lo stesso vale anche per Gaten Matarazzo e il di certo non neofita nel mondo dei teen drama Christopher Mintz-Plasse. Anche il resto del cast se l’è cavata anche se non è riuscito particolarmente ad emergere.

Scordatevi il romanticismo delle commedie Netflix e preparatevi a un film che parla di umiltà e ambizione e di come spesso raggiungere i propri obiettivi non sia tutto nella vita, il tutto condito con un valido cast e una sceneggiatura altrettanto meritevole.

CONTENUTO:3.5
PIACEVOLEZZA:3.5/4
SCORREVOLEZZA:4
RECITAZIONE:3.8
ORIGINALITA’:3.5
VOTO MEDIO:3.7
-Jade

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