Recensione libro Il figlio del becchino e l’orfana di Sam Feuerbach

Il figlio del becchino e l’orfana (The Gravedigger’s Son and the Waif Girl) è il primo volume della saga dark fantasy Il figlio del becchino di Sam Feuerbach.

Editore: Self
Anno di pubblicazione: 2022

Pagine: 375
Saga:
Il figlio del becchino #1

Farin, il protagonista, è un povero ragazzo isolato dal resto della sua piccola comunità in quanto figlio del becchino e futuro becchino del villaggio.
La sua vita viene stravolta quando, preparando per la sepoltura il corpo di Gerlunda, considerata la strega del villaggio, ritrova un medaglione al quale è collegato un demone che il ragazzo ribattezza Schifo.
Legato ormai al demone, il ragazzo deve nascondere il suo segreto anche da Emicho, un cavaliere che l’ha preso con sè per far di lui il suo scudiero.
Al tempo stesso un’orfana di nome Aross scopre di essere al centro di una profezia e cerca di sopravvivere e sfuggire a chi le dà la caccia.

Il libro inizialmente si presenta come il classico fantasy nel quale il protagonista vive una vita monotona e misera. Farin infatti è un ragazzo molto gentile e con poca spina dorsale che viene maltrattato da tutti in quanto figlio del becchino. Un giorno la sua vita viene stravolta quando si ritrova legato ad un demone che oscure presenze vogliono trovare per sfruttare a loro piacimento. Ciò, unito al suo essere un aspirante scudiero, lo porterà a essere più coraggioso e trasformare la sua paura in curiosità.

Il problema principale del libro consiste, purtroppo, nella storia monotona e dal ritmo fin troppo lento.
Sono davvero poche le parti che rendono la storia interessante e scorrevole, mentre la maggior parte di esse è poco originale e piatta. La stessa co-protagonista Aross è un cliché vivente ed è anche poco approfondita, il che la rende il classico stereotipo di co-protagonista/protagonista fantasy.

In conclusione questo libro è pieno di alti e bassi poiché ci sono momenti in cui riesce a catturare l’attenzione del lettore e altri, la maggior parte, in cui il linguaggio anche troppo forbito e talvolta deprimente di Farin rallenta eccessivamente il ritmo del libro e fa disinteressare chi lo legge. Probabilmente leggerò il sequel in quanto questo capitolo sembra quasi esclusivamente introduttivo, anche se temo che anche il titolo successivo sarà poco sviluppato e monotono come questo.

CONTENUTO: 1,5/2
PIACEVOLEZZA: 2
SCORREVOLEZZA: 2
ORIGINALITA’: 1.5
STILE: 1,5
VOTO MEDIO: 1,80
– Sophie

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