Recensione libro Il caso Fitzgerald di John Grisham

Mercer è una giovane donna che spera di poter trovare l’ispirazione per scrivere un altro libro. Un giorno viene contattata da Elaine, una donna che lavora per un’agenzia sotto copertura. Mesi prima cinque antichi manoscritti di F. Scott Fitzgerald sono stati trafugati da un’università e il sospetto ricade sul librario Bruce Cable. Sotto un generoso compenso, Mercer dovrà tornare nell’isola della sua infanzia, in cui risiedeva sua nonna Tessa, per ingraziarsi Bruce Cable e magari scoprire l’ubicazione di quei manoscritti.

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2017
Pagine: 276
Saga: Camino Island

Il caso Fitzgerald (Camino Island) è un romanzo giallo scritto da John Grisham nonchè il primo volume della saga di Camino Island che vede coinvolto sempre Bruce Cable, un noto librario con tendenze libertine e anche criminali.

Questo è il primo libro che leggo di Grisham e penso che passerà un po’ di tempo prima che mi capiterà un’altra sua opera tra le mani. Questo libro non mi ha convinta proprio e ho autocostretto me stessa a finirlo visto che non mi piace lasciare le letture a metà. Il romanzo, purtroppo, non ha niente di interessante e spesso di perde in descrizioni a dir poco inutili o in eventi monotoni.

In questo romanzo la protagonista è Mercer, la cui unica abilità è quella di lagnarsi di ogni cosa in quanto per il resto è totalmente inutile e non fa niente a parte lamentarsi e flirtare con Bruce Cable.
Di Bruce Cable si sa solo che è un uomo amante delle belle donne e dei libri. Il suo personaggio è costruito molto sul sentito dire visto che sono più le parole che vengono dette su di lui che quelle sue. Ciononostante appare
chiaro che sia un abile truffatore oltre che intelligente.

La scrittura è in terza persona e si alterna tra scene scorrevoli, spesso riempite di dialoghi, a scene in cui la descrizione riempie pagine e pagine. Ciò, unito a trama e personaggi poco sviluppati, rallenta notevolmente il ritmo del libro, al punto da arrivare ad annoiare il lettore.

In tutta onestà non credo che continuerò la trilogia visto il poco interesse che ho riscontrato con questo libro e l’odio assoluto per i personaggi mal creati, ma a quanto ho visto non sono stata l’unica a non apprezzare questo romanzo di Grisham. Purtroppo questo romanzo sembra incompleto e troppo pomposo e lento, una combo perfetta per far annoiare il lettore e rendere la lettura quanto più sgradevole possibile.

CONTENUTO: 2
PIACEVOLEZZA: 1,5
SCORREVOLEZZA: 1,5
ORIGINALITA’: 2
STILE: 2
VOTO MEDIO: 1,80
– Sophie

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