Recensione libro I baffi di Emmanuel Carrère

Editore: Adelphi
Anno di pubblicazione: 2020 (ita), 1986 (prima pubblicazione)
Pagine: 149

Il romanzo psicologico nella sua accezione più pura vede alcuni suoi esponenti anche negli ultimi decenni, tra cui Emmanuel Carrère col suo I baffi (La Moustache) del 1986. Ripubblicato in Italia recentemente da Adelphi, che ha permesso la riscoperta di questo autore in generale, il libro parla della percezione di sè personale e degli altri e della follia.

Un uomo decide, per sfida e per scherzo, di tagliarsi i baffi da lui tanto amati e curati. C’è però un piccolo problema: gli altri affermano che lui, i baffi, non li ha mai avuti. Dopo una sequela di incomprensioni, il protagonista senza nome inizia a indagare circa la presenza effettiva di questi ultimi, in quanto non sa se sta impazzendo lui o se sono gli altri che gli stanno tirando un tiro mancino facendogli credere di non averli mai avuti.

Un po’ come per La fattoria degli animali di Orwell ci si chiede: può un romanzo così breve, quasi un racconto lungo, raccontare così tanto? La risposta è sì.
Moderno Kafka e Pirandello, Carrère indaga circa la fragilità della mente e la scoperta della propria identità, spesso definita dagli altri.
Sin dall’inizio il lettore, infatti, si chiede se sia effettivamente il protagonista a essere impazzito o gli altri, in quanto ci si ritrova totalmente immersi nella mente del personaggio principale e si inizia a pensare proprio come lui. Del resto, cosa definisce la normalità? La propria convinzione personale, o quella degli altri? Cosa definisce la follia?
Sono questi gli interrogativi cui si cerca una risposta all’interno del libro, dato che I baffi indaga proprio sul concetto di follia e identità proiettandoci proprio nella mente di una persona che, agli occhi degli altri, sembra essere impazzita.
Ma soprattutto, quanto influisce la visione che si ha di se stessi l’opinione degli altri?
Il protagonista è costantemente alla ricerca della validazione della propria identità, come se dubitasse della sua stessa opinione e memoria. Lui cerca conferme, cerca reazioni anche circa la sua stessa scelta di tagliare i fantomatici baffi, cerca approvazioni.

I baffi è dunque un libro sulla soggettività dell’identità e della follia, un viaggio alla scoperta di questi due concetti attraverso le paranoie di un uomo che va letto almeno una volta nella vita.

CONTENUTO:3.5
PIACEVOLEZZA:3.8
SCORREVOLEZZA:4
STILE:4
ORIGINALITA’:3.8
VOTO MEDIO:3.8
-Jade

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