Recensione libro Damsel di Evelyn Skye

Editore: Rizzoli
Anno di pubblicazione: 2024
Pagine: 400

Sicuramente dallo scorso mese, se non da prima, avrete almeno sentito parlare di Damsel, uno degli ultimi film Netflix diretto da Juan Carlos Fresnadillo e con un cast ben assortito che vede Millie Bobby Brown come protagonista. In pochi sanno però che dal film è stato tratto un libro, che riprende la sceneggiatura e aggiunge ad essa alcuni dettagli, modificando tra l’altro alcune scene.

Elodie è la principessa di Inophe e farebbe di tutto per salvare il proprio popolo, anche sposare un perfetto sconosciuto. Quando il padre le dice che dovrà sposare il principe di Aurea Henry, Elodie accetta la proposta e si dirige con il padre, la matrigna Lucinda e l’amata sorella Floria alle volte del regno di Aurea. Qui si ritrova circondata dallo sfarzo e dal lusso, elementi cui non è abituata vista la scarsità di risorse del proprio regno, ma ciò, unito al carisma del principe, la convincono a sposarsi ancora di più. Tutto sembra andare liscio, fino a quando, però, dopo essersi sposata viene buttata in un dirupo per essere lasciata in pasta a un drago. Elodie farà di tutto pur di sopravvivere e vendicarsi, venendo nel frattempo a conoscenza della storia del drago e del regno di Aurea, che ha per secoli sfruttato il sacrificio di tre principesse all’anno a causa di un antico patto.

La storia, per quanto ispirata dal film, ne prende allo stesso tempo le distanze modificando alcune parti e aggiungendo nuovi dettagli circa i personaggi e la storia del regno, alcuni dei quali in contrasto con la storia del film. Altra novità è l’introduzione di un linguaggio nuovo, cioè quello del drago, inventato per intero dall’autrice e di cui vengono riportati lessico, fonetica e grammatica a fine libro. Da un lato l’utilizzo di un nuovo linguaggio dà maggiore profondità al libro in quanto l’autrice si ispira palesemente a Il Signore degli anelli, ma allo stesso tempo, nonostante spesso sia presente la traduzione immediatamente dopo nella frase, rallenta di molto il ritmo di lettura. Alcuni termini verranno memorizzati ma altri no anche perché usati solo una volta, per cui, senza note a piè di pagine, vi ritroverete a leggere alcuni dialoghi senza capirne il significato, specialmente se come la sottoscritta non avete fatto caso al glossario a fine libro. Al di là di questo la storia prosegue abbastanza spedita anche se, pur essendo scorrevole, come il film non riesce a prendere più di tanto.

Damsel è raccontato attraverso il punto di vista delle donne protagoniste del libro, anche se naturalmente la maggior parte dei POV saranno di Elodie, la protagonista assoluta. Non mancheranno quelli di Lucinda, Alexandra Ravella (un nuovo personaggio), Floria, Isabelle, Victoria, Khaevis e un capitolo sarà anche dal punto di vista di Henry.
Rispetto al film sono pochi i cambiamenti ma significativi, dato che la storia del drago è quasi del tutto cambiata e altrettanto lo è il finale, da un lato più fantasy ed evocativo anche se un po’ forzato.

Elodie è la protagonista principale nonchè colei che rovescia lo stereotipo della damigella da salvare, dato che non solo si salva da sola, ma salva anche future principesse dal massacro che compiono i reali di Aurea. Peccato però che si conosca ben poco di lei al di là della sua resistenza e del suo altruismo, il che è un peccato dato che differenzia di poco rispetto alla Elodie del film. Floria addirittura qui sembra pure più insignificante e materialista, anche se allo stesso tempo appare più umana e realistica rispetto alla sorella. Henry viene approfondito leggermente mentre Khaevis, cioè il drago, è paradossalmente il personaggio meno approfondito assieme alla protagonista.
Vengono introdotti anche due nuovi personaggi, cioè Alexandra Ravella, che è utile alla storia fino a un certo punto e ci si chiede perché sia stata inserita tra i POV, e Victoria, che in realtà non è un nuovo personaggio del tutto dato che nel film fa un’apparizione.
Alexandra Ravella è un marinaio che si occupa di fare lo sporco lavoro per i reali: scegliere principesse da sacrificare in giro per il mondo. Cambia idea quando la figlia si oppone pubblicamente a tale pratica, scegliendo così di parteggiare per Elodie e la sua famiglia.
Victoria è invece una delle prime principesse, assieme a Lizaveta e Anna, qui sue sorelle, a finire nell’antro del drago. Nel film è importante perchè lascia numerosi indizi, cosa che fa anche qui, ma allo stesso tempo verranno svelati nuovi retroscena che cambiano del tutto il rapporto tra Aurea/il drago.

Questa rivisitazione della storia suona parecchio forzata e paradossalmente quella del film sembra più realistica, cosa che vale anche per il finale che, per quanto evocativo, sembra un po’ forzato e poco da Elodie, che tiene molto al suo popolo.
Come detto prima le lingue usate nel libro rallentano un po’ la lettura e una, quella usata spesso dalla protagonista, addirittura la rende un po’ cringe dato che viene usata a sproposito tanto per far finta di essere ai livelli di Tolkien. Se l’autrice avesse usato lo stesso impegno per rendere la storia più credibile e approfondire i personaggi sarebbe uscito sicuramente qualcosa di più carino, ma in fondo Damsel si rivela essere quello che ci si aspettava che fosse: una storia scorrevole basata sul film ma niente di eccezionale.

CONTENUTO:2.5
PIACEVOLEZZA:2.5
SCORREVOLEZZA:3
STILE:2.5
ORIGINALITA’:2
VOTO MEDIO:2.5
-Jade

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