Recensione La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton-1° stagione

Il mio primo pensiero, nonché quello di molti, di fronte alla nuova serie spin-off di Bridgerton La regina Carlotta: Una storia di Bridgerton (Queen Charlotte: A Bridgerton story) è stato: “Ma perché allungare così tanto il brodo?”. Per fortuna si è stati smentiti in quanto, per molti aspetti, questa serie riesce a essere persino migliore dell’originale.

Charlotte (Carlotta) di Meclemburgo-Strelitz  viene promessa in sposa a re George III (Giorgio III) d’Inghilterra nonostante i due non si siano mai visti prima. La serie parla dunque della loro storia d’amore, dagli inizi con un matrimonio combinato e non voluto da entrambi, passando per la convivenza con la malattia del re e arrivando fino ai tempi di Bridgerton con una Charlotte che è alle prese con il problema dell’eredità del trono.

La serie alterna scene ambientate nel passato con alcune nel “presente”. In quelle del passato si parla della storia tra George e Charlotte e in una puntata ci saranno diversi flashback con il punto di vista di lui che approfondiranno alcuni aspetti della loro storia d’amore. In quelle del presente, invece, si vede una Charlotte cresciuta che, come sempre da sola, deve affrontare un incombente problema: l’assenza di eredi al trono. Inutile dire che le scene del passato sono quelle fatte meglio e con una vera e propria trama, mentre quelle ambientate nel presente sono eccessivamente inutili e superflue, per non dire addirittura noiose dato che non accade nulla se non un po’ di fan service che riguarda l’amicizia tra la regina, Violet e Lady Danbury.

La regina Carlotta è una serie più matura rispetto a Bridgerton ed è forse proprio questo che la rende leggermente migliore rispetto a quest’ultima. A differenza dei fratelli Bridgerton, Charlotte è costretta a sposarsi con re George senza mai aver avuto alcuna interazione con lui, per non parlare del fatto che è costretta anche a sopportare il fardello di numerosi problemi, reali e sentimentali, interamente da sola.
Si vedono attraverso questo spin-off numerosi aspetti del carattere di Charlotte che la fanno apprezzare sempre di più, dalla sua determinazione alla sua lealtà e empatia. Charlotte è infatti una delle regine più sole di sempre a causa dei numerosi problemi di George, che a causa di una malattia, probabilmente porfiria, è costretto a isolarsi e ha dei momenti, poi sempre più frequenti, in cui non è in sè. Essendo un segreto, Charlotte non era a conoscenza della malattia del re e inizialmente i due avranno più bassi che alti in quanto lui tende a isolarsi pur di non farsi vedere in quelle condizioni. Dopo saranno costretti a stare assieme per avere un erede e man mano, grazie a questa forzata vicinanza, inizieranno a sviluppare dei sentimenti l’uno per l’altra. A soffrirne di più è però Charlotte, la quale si ritrova a governare da sola una nazione non sua in cui si sente una straniera, anche se da un lato sarà proprio lei, con il suo coraggio, a rendere la nazione un posto migliore per le persone del suo stesso colore di pelle come Lady Danbury.

La serie esplora in parte anche l’amicizia con lei e l’ancora più piccola Lady Violet, riprendendo questo legame anche nelle scene del presente. Mentre la storia di Lady Danbury è estremamente interessante anche se comunque poco esplorata, quella di Violet da adulta (perchè solo là avrà una minima parte) è affrontata in maniera alquanto ridicola.
In generale la trama della serie sulle scene del passato è buona ma, purtroppo, è piena di momenti morti e di scene fin troppo ripetitive. La cosa più sbagliata di questa serie è la gestione dei tempi dato che ci sono episodi totalmente inutili come quello in cui non fanno altro che riprodursi e basta o quello dal punto di vista del re, entrambi messi solo come palesi tappabuchi. Potevano inserire qualcuna di queste scene al posto di altre morte negli altri episodi, ma no, hanno preferito allungare il brodo con queste e le scene del presente.
Sarebbe stato interessante invece approfondire, oltre alla storia di Lady Danbury, anche quella di Brimsley e Reynolds, che nei momenti del presente è stata praticamente messa da parte.

India Amarteifio e Golda Rosheuvel sono state molto brave a interpretare la regina Charlotte e Corey Mylchreest se l’è cavata tutto sommato nei panni di re George. In generale tutto il cast è stato molto bravo anche se per certi aspetti si poteva fare leggermente di più. Un elogio va fatto a Michelle Fairley, che è riuscita molto bene a calarsi nei panni della madre del re, Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg, al punto da sembrare insopportabile per quanto è stata brava.

Nel complesso La regina Carlotta:Una storia di Bridgerton è stato uno spin-off valido e più maturo di Birdgerton, uno spin-off che, però, dovrebbe fermarsi ad una sola stagione in quanto, altrimenti, si tenderebbe ad allungare ulteriormente il brodo con altri episodi totalmente inutili. Al massimo si possono inserire alcune scene nella serie principale, ma farne una nuova stagione sarebbe superfluo.

CONTENUTO:3.25
PIACEVOLEZZA:3
SCORREVOLEZZA:3.25
RECITAZIONE:3.5
ORIGINALITA’:3.5
VOTO MEDIO:3.3
-Jade

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