Recensione La ragazza di fuoco di Suzanne Collins

Katniss Everdeen è grata ogni giorno di essere sopravvissuta, insieme a Peeta, agli Hunger Games. Purtroppo, ritornata vincitrice nel suo distretto, comprende che la recita che ha messo in scena con la complicità del ragazzo non può essere annullata.
Con l’annuncio scioccante del programma della terza edizione della memoria e i primi segni di rivolta nei vari distretti, la ragazza dovrà far di tutto per tenere in vita Peeta apprendendo ormai di non poter più fare a meno di lui.

La ragazza di fuoco (Catching Fire), il secondo capitolo della trilogia di Suzanne Collins, in confronto al libro precedente non mi ha entusiasmata tanto.
La storia si concentra molto sul lato politico, mostrando la situazione che si è venuta a creare dopo che Katniss e Peeta hanno vinto i giochi.

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2009
Pagine: 384
Trama

Lo stile del libro continua ad essere in prima persona e si dimostra ancora più stancante. Katniss si ritrova in un triangolo amoroso con Peeta e Gale, i suoi pensieri corrono in continuazione da un ragazzo all’altro, rendendo la lettura pensate e noiosa.
Per fortuna la poca azione presente e il pizzico di romanticismo riescono a risvegliare il lettore anche se per poco.

Sono dell’opinione che, in una trilogia, il libro meno amato è proprio il secondo. Forse perché si trova in una situazione di stallo tra l’inizio e la fine.
Non fraintendetemi, questo libro è fondamentale ai fini della storia ma non lo sono i pensieri confusi di Katniss. Ciò nonostante La ragazza di fuoco è molto semplice e si può leggere in pochi giorni. Io stessa ci ho messo poche ore per poterlo finire.
Come accennato prima, il libro non è spettacolare o grandioso ma è essenziale per poter comprendere appieno la situazione di Capitol City e farsi un’idea chiara di ciò che accadrà nel successivo titolo.
Consigliato? Sta a voi decidere.

Parametri
Contenuto: 3,5 Originalità: 4,5/5
Piacevolezza: 3,5 Scorrevolezza: 3,5
Stile: 3 Voto medio: 3,66
– Sophie Robin Kendrick

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