Recensione Il gatto che voleva salvare i libri di Sasuke Natsukawa

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 180

Alla morte del nonno, l’adolescente Rintarō si ritrova costretto a trasferirsi in un’altra città con una zia che non ha mai incontrato. Prima del trasferimento deve imballare tutti i libri della libreria del nonno per poterla chiudere definitivamente, il tutto nonostante questa fosse il suo posto sicuro in cui rifugiarsi.
Un giorno, però, uno strano gatto nero si presenta nella libreria e comincia a parlare con Rintarō, incitandolo ad intraprendere una missione per salvare i libri. Sebbene restio, il ragazzo lo segue e con la sua compagna di scuola Yuzuki parte verso una nuova avventura che gli farà acquisire sicurezza in se stesso e gli permetterà di affrontare il mondo esterno.

Il gatto che voleva salvare i libri è un libro di narrativa giapponese con note fantasy scritto da Sasuke Natsukawa.
La lettura è molto scorrevole e ben descritta e la storia ha una certa morale di fondo, cioè il salvare la lettura, soprattutto dei classici, in quanto molti sono restii ad avvicinarsi a quest’hobby.

Il protagonista è un ragazzo definito dalla comunità giapponese come hikikomori, cioè una persona che si è ritirata dalla vita sociale per varie motivazioni. Rintarō, infatti, non ha mai avuto veri contatti con altre persone ad esclusione di suo nonno e ha sempre preferito i libri ai contatti con le persone. Tutto cambia quando, a pochi giorni dalla morte del nonno, entra un gatto nero nella libreria che annuncia al ragazzo di dover intraprendere un viaggio per salvare i libri. Da lì in poi, in modo costante, Rintarō comincia a cambiare riuscendo a diventare un ragazzo sicuro di sè e socievole.

Come accennato anche prima il libro appare come una denuncia alle persone legate al mondo della lettura che, per svariati motivi, non apprezzano i libri come dovrebbero e/o tendono a seguire le mode pur di ricavarne profitti. Nei vari labirinti che esplora durante la sua avventura, ad esempio, Rintarō incontrerà un accanito lettore oltre che collezionista il cui unico scopo è quello di leggere più libri possibili al mese arrivando anche a non apprezzarli appieno, un professore che abbrevia le storie classiche per renderle più interessanti e un editore che punta solo alla vendita di libri brevi per ottenere più ricavato dalle “masse”.

Il gatto che voleva salvare i libri è una lettura piacevole sotto diversi punti vista oltre che interessante e mi sento di consigliarvela vivamente essendo scorrevole e anche in parte educativa.

CONTENUTO: 4,5
PIACEVOLEZZA: 5
SCORREVOLEZZA: 4,5
ORIGINALITA’: 4,5
STILE: 4,5/5
VOTO MEDIO: 4,70
– Sophie


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