Recensione Gli eredi della notte-1° e 2° stagione

Gli eredi della notte è una di quelle serie che qualche anno fa avremmo potuto tranquillamente vedere su Rai Gulp, una di quelle serie fantasy sul soprannaturale leggere che passano fin troppo spesso in sordina. La serie rivisita la storia di Dracula prendendo spunto dall’omonima serie di libri (Die Erben der Nacht), anche questi poco conosciuti qua in Italia.

In seguito alla morte dell’amata Elisabetha, le lacrime di Dracula si mescolarono al sangue di lei creando tredici rubini. Questi ultimi, ognuno con poteri differenti, sono stati affidati ad ognuno dei clan di vampiri presenti nel mondo, solo che a seguito di varie guerre dettate dall’avidità, sono rimasti solo cinque grandi famiglie : i Vamalia, i Dracas, i Pyras, i Nosferas e i Vyrad.
Alisa e il fratellino Tammo, entrambi dei Vamalia e col potere dell'”amore”, vengono mandati assieme agli altri eredi dei clan in una scuola per vampiri, la nave-scuola Elisabetha, dove possono apprendere i poteri dei vari clan. Presto Alisa scopre di avere un potere speciale che la distingue dagli altri: la Scintilla. Quest’ultima la connette strettamente a Dracula, il quale è tornato e vuole riunire tutti e tredici i rubini per via di una profezia. Nel corso della serie Alisa e gli altri eredi dovranno avere a che fare con Dracula, i suoi sgherri e i Red Mask, un gruppo di umani cacciatori di vampiri.

Nonostante nella seconda stagione la storia si sia un po’ affrettata, tutto sommato la serie si è conclusa in maniera decente ed esaustiva, cosa che non si può dire di altre dello stesso genere. La storia in generale è carina ma poco originale o sorprendente, per non parlare del fatto che ogni cosa è trattata in maniera fin troppo semplicistica, probabilmente per via del target. A rendere piacevole la visione è più la leggerezza che la trama, la quale non è proprio messa assieme alla perfezione e di tanto in tanto perde pezzi per via della durata breve delle stagioni e degli episodi stessi. Molti episodi in realtà potevano essere evitabili e rimpiazzati da altri più utili alla trama o allo sviluppo dei personaggi, che purtroppo è quasi del tutto assente o stereotipato.

A causa della storia “semplificata” e resa fin troppo soft, i personaggi non sono caratterizzati affatto bene.
Alisa von Amalia è la classica eroina-prescelta con non molto “carattere” che però si fa piacere da tutti, dunque una quasi Mary Sue in maniera più bambinesca.
C’è poi Lars af Dracas, che permette la trope enemies to lovers in cui lui si trasforma da bad boy a cheerleader di Alisa. Inizialmente ci vede bene e capisce che il potere dell’ “amore”, per quanto particolare, è effettivamente inutile, ma poi si innamora di Alisa e perde quel poco senno che ha, ma almeno è meno cattivo.
Nicu è invece l’altro cheerleader di Alisa, il cui unico scopo nella vita è essere il suo spasimante poco intelligente. Fino alla fine della serie non si capisce il motivo dell’esistenza di questo personaggio e il perchè del triangolo amoroso.
Tra i personaggi più interessanti ma poco sfruttati ci sono invece Hindrik e Ivy, i quali hanno le storyline migliori e sono anche quelli leggermente meglio caratterizzati.
Gli altri personaggi sono invece solo vagamente menzionabili e servono solo da sfondo per gli episodi ambientati nella nave. Ciò è un peccato in quanto conoscere meglio i poteri degli altri clan avrebbe dato qualcosa di più alla serie.

Gli attori sono un altro tasto dolente della serie dato che sono tutti pressoché inespressivi. Al top dell’inespressività c’è Anastasia Martin, che si risveglia dal torpore espressivo solo una scena ogni quattro episodi quando deve far finta di piangere. Gli altri però non fanno di meglio, così come non si sono impegnati abbastanza quelli degli effetti speciali e del trucco, entrambe le cose “abbozzate” (perché non sono nemmeno complete) in maniera pressoché ridicola.

Gli eredi della notte non è una serie pessima ma nemmeno il top di gamma del genere. Come molte serie fantasy per ragazzini tende a mescolare fin troppa roba della mitologia per fare un mappazzone privo di originalità o di uno sviluppo serio di trama e personaggi. Rimane una serie piacevole da vedere per la sua leggerezza e brevità, ma al di là di questo Gli eredi della notte non è proprio il massimo e rimane più un “guilty pleasure” mancato per future generazioni per via della poca popolarità.

CONTENUTO:2.25
PIACEVOLEZZA:2.5
SCORREVOLEZZA:2.5/3
RECITAZIONE:2
ORIGINALITA’:1.5
VOTO MEDIO:2.2
-Jade

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