Recensione film The doll di Rocky Soraya

Il terzo occhio e il sequel sono stati una piacevole sorpresa e sono dei perfetti titoli per avvicinarsi agli horror asiatici non nipponici o coreani, ma purtroppo lo stesso non si può dire di un’altra saga del regista: The doll.

Il primo capitolo vede come protagonisti Daniel e Anya, due novelli sposi da poco trasferiti in una casa più grande. Daniel lavora nell’edilizia e, nonostante gli avvertimenti, abbatte un albero su cui era una posata una strana bambola, che decide di portare alla moglie in quanto appassionata di queste. Sin da subito Anya, felice, se ne prende cura, ma entrambi non sanno che dietro quella misteriosa bambola si cela qualcosa di malvagio.

La trama sembra pesantemente ripresa da Annabelle, cui chiaramente si ispira nonostante non sia l’unico film appartenente al filone horror sulle bambole malvagie. Due neosposi vanno in una nuova casa, trovano una bambola già inquietante solo a vederla e naturalmente se la portano in casa nonostante tutti li abbiano avvertiti, scoprono che questa bambola in realtà vuole farli fuori e, beh, sapete anche voi l’andazzo.

Il problema è che, nonostante per certi aspetti sia diverso dal film sopracitato, la sceneggiatura risulta superficiale, piatta e intuibile e pure quelle poche novità e i colpi di scena non riescono a colpire in quanto sono ampiamente prevedibili.
Il finale chiarisce le motivazioni della bambola posseduta e dà almeno un po’ di backstory al tutto, ma a causa della vicina che anticipa sia le conseguenze nell’aver messo in casa la bambola sia un po’ la storia stessa, ci si trova poco stupiti di fronte a tutto ciò. I jumpscare sono prevedibilissimi così come i numerosi espedienti “horror”, mentre interessanti gli elementi del folklore indonesiano legati all’esorcismo anche se poco approfonditi. Si nota anche come l’horror sia di matrice orientale in quanto la bambola non agisce perché posseduta da un demone qualunque, ma per un forte senso di vendetta verso i protagonisti, elemento comune anche a molti altri spiriti del folklore indonesiano e anche asiatico in generale. Basti pensare infatti ad alcuni tipi di Pocong, ai kuntilanak/pontianak e così via.

Il cast se l’è cavata ma non è riuscito a spiccare particolarmente a causa della sceneggiatura poco approfondita, anche se tra tutti Shandy Aulia è quella che forse è riuscita a calarsi meglio nel proprio personaggio.

The doll poteva essere molto di più, ma di fatto è l’ennesimo horror con una bambola malvagia come antagonista non in grado di sorprendere o spaventare.

CONTENUTO:2
PIACEVOLEZZA:2
SCORREVOLEZZA:3
RECITAZIONE:2.5
ORIGINALITA’:0.5
VOTO MEDIO:2
-Jade

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