Recensione film Maestro di Bradley Cooper

Dopo A Star is born, Bradley Cooper ritorna in chiave di regista e attore protagonista con Maestro, riproponendo ancora una volta una storia d’amore particolare in salsa musicale.

Il “maestro” del titolo si riferisce al direttore d’orchestra e compositore Leonard Bernstein, protagonista del film assieme a sua moglie Felicia Montealegre. L’opera di Cooper parla infatti della travagliata relazione tra il compositore e l’attrice, dei tradimenti, dell’accettazione della fine e del concetto di amore come supporto.

Il film ripercorre varie tappe e successi della vita di Bernstein, i quali spesso coincidono con momenti importanti all’interno della sua relazione e in seguito del suo matrimonio con Felicia Montealegre. Si vede dunque il contrasto tra la realizzazione di Bernstein e il declino, mentale e successivamente fisico a causa di una brutta malattia, di Felicia Montealegre, la quale nel corso degli anni assume la consapevolezza che ormai il loro matrimonio è finito in quanto sa che è stata tradita più volte con altri uomini. Il film mostra dunque la relazione dei due dagli albori fino alla fine, in cui i due si riavvicinano solo a causa della malattia di Felicia, ma più come persone che hanno condiviso una lunga parte di vita assieme piuttosto che come amanti.

La trama dunque si rivela interessante come spunto ma di fatto poco presente, dato che il film è più fatto di scene “emotive”, a tratti solo drammatiche per movimentare il ritmo, che di storia. Ciò implica che gran parte del film è eccessivamente statico e che il suo ritmo è talmente lento da quasi annoiare lo spettatore, che si sveglia solo grazie alle valide performance di Bradley Cooper e, soprattutto, di Carey Mulligan, che ruba quasi sempre la scena al collega grazie alla sua bravura.
Dal punto di vista simbolico e visivo si vede lo sforzo del regista per rendere il film in tutti i suoi aspetti “una rappresentazione della relazione” tra i due personaggi, tanto che da che sembra un film allegro e musicale si tramuta in un film drammatico fatto di pause e toni spenti, che ricalcano non solo lo stile dell’epoca ma anche lo spegnersi della fiamma del loro rapporto. Trucco, costumi e acconciature sono pure importanti all’interno del film, in quanto ricreati per assomigliare quanto più possibile a quelli originali.

Purtroppo, però, i momenti morti sono fin troppi e, come detto prima, solo la bravura degli attori riesce a mandare avanti il film, che si riprende a tratti nell’ultima mezz’ora per poi terminare in maniera troppo brusca e repentina.

CONTENUTO:2.5
PIACEVOLEZZA:1.5/2
SCORREVOLEZZA:1.5
RECITAZIONE:4
ORIGINALITA’:3.5
VOTO MEDIO:2.6
-Jade

FILM DA OSCAR:
Agli Oscar 2024 è stato candidato per Miglior film, Miglior attore (Bradley Cooper), Miglior attrice (Carey Mulligan), Miglior sceneggiatura originale, Miglior trucco, Miglior fotografia e Miglior sonoro.

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