Recensione film La società della neve di Juan Antonio Bayona

Il disastro aereo sulle Ande è stato rappresentato più volte nel mondo cinematografico, prima con I sopravvissuti delle Ande e Alive e da quest’anno anche con La società della neve, che si offre come una biografia cruda di ciò che è accaduto.

Nel 1972 una squadra di rugby uruguaiana prende un volo per una trasferta in Cile, anche se non arriverà mai a destinazione. L’aereo, infatti, subisce un brutto incidente e si schianta in un ghiacciaio sulle Andre, nel mezzo del nulla. Molta gente muore sul colpo ma i pochi sopravvissuti, passato il primo periodo in cui speravano nei soccorsi, sanno che lì dovranno in qualche modo cavarsela da soli.

La società della neve riesce a raccontare in maniera nuda e cruda ciò che è successo ai sopravvissuti del disastro aereo, riportando abbastanza fedelmente ciò che è successo. Bayona e gli sceneggiatori riescono a rendere il film ancora più d’impatto grazie a una sceneggiatura impeccabile e al modo in cui attenzionano i dettagli, dando un nome a tutte le vittime e ai sopravvissuti di quel disastro e spiegando per filo e per segno come sono riusciti ad andare avanti. Non è un film per persone facilmente suggestionabili, dato che si parla apertamente di cannibalismo, pratica cui hanno dovuto ricorrere per sopravvivere dato che i superstiti si trovavano letteralmente in mezzo al nulla. Ma non si parla solo di questo, si parla anche di etica, dato che molti soprattutto inizialmente rifiutavano la pratica per questioni morali, si parla di sopravvivenza e di ciò che si è disposti a fare per andare avanti. Nonostante si sappia come va a finire, lo spettatore spera sempre nel meglio e vive costantemente uno stato di tensione, ricreato perfettamente grazie alla sceneggiatura. Lo spettatore non può fare a meno di sperare assieme ai protagonisti e rattristarsi assieme a loro ogni qualvolta accade una disgrazia, il tutto con un climax ascendente di suspense.
Il cast è stato eccezionale e anche la fotografia merita davvero tanto.

Nonostante la durata il film riesce ad essere estremamente scorrevole proprio perché riesce a coinvolgere (e sconvolgere) emotivamente lo spettatore con questa triste vicenda, riuscendo a dipingerla nella maniera più veritiera possibile e ricordando chi ce l’ha fatta e chi no e cosa hanno dovuto patire. Proprio per questo La società della neve si rivela una delle opere biografiche più intense e fatte meglio degli ultimi anni, nonché una delle migliori di sempre in quanto non punta solo a descrivere la tragedia del 1972, ma a ricordare coloro che l’hanno subita.

CONTENUTO:4.5
PIACEVOLEZZA:4.5
SCORREVOLEZZA:4
RECITAZIONE:4
VOTO MEDIO:4.25
-Jade

FILM DA OSCAR:
Agli Oscar 2024 è stato candidato per Miglior trucco e acconciatura e Miglior film internazionale.

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