Recensione film Fear street parte 3: 1666 di Leigh Jeniak

Terzo e ultimo film della trilogia di Fear Street, Fear Street parte 3: 1666 chiude la saga spiegando la storia di Sarah Fier, una giovane ingiustamente impiccata e ritenuta colpevole della maledizione di Shadyside. Kiana Madeira stavolta riveste i panni sia di Deena che di Sarah Fier visto che la prima, dopo aver riunito la mano mozzata al resto del corpo della ragazza, ha una visione di quest’ultima.

Sarah Fier è una normalissima ragazza a cui le cose sembrano andare pure abbastanza bene. Pur essendo promessa a Solomon Goode, antenato dello sceriffo Nick, non riesce a non provare sentimenti per la figlia del pastore Cyrus Miller, Hannah. Una notte le due cedono alla passione ma qualcuno le vede, rivelando al villaggio della loro presunta relazione. Da quel momento in poi le cose a Shadyside vanno sempre peggio: il cibo va a male, il bestiame impazzisce, l’acqua viene resa infetta e il pastore Cyrus mostra segni di pazzia. Il culmine delle sfortune arriva quando Miller, all’apice della sua follia, cava gli occhi a se stesso e ai bambini del villaggio, tutti trovati morti nella chiesa in cui ancora si trova pure il pastore. Quest’ultimo viene ucciso ma l’origine delle disgrazie viene attribuita ad Hannah Miller e Sarah Fier, considerate streghe e invocatrici di demoni dal popolo che crede alla versione del vendicativo Caleb.

Stavolta Fear Street abbandona il genere slasher per passare al puro horror soprannaturale, spiegando definitivamente l’origine della maledizione e riservando alcune sorprese allo spettatore. Alcune sono prevedibili nel corso del film, anche se danno una svolta originale all’intera saga. Un tasto dolente rimane però il mancato approfondimento della maggior parte dei serial killer, tutti interessanti ma che sono riusciti a dire poco.

Il riutilizzo dello stesso cast per le scene del passato in parte conferisce maggiore legame tra i tre film ma in realtà sembra più un riciclo per non cercare altri attori. Kiana Madeira qui dà la sua interpretazione migliore, mentre gli altri, a parte Ashley Zukerman, rivestono un ruolo marginale.

Fear Street parte 3: 1666 è una degna conclusione per la trilogia horror di Netflix che, pur non essendo la più innovativa, riesce a intrattenere e proporre una storia intrigante e in grado di attrarre il pubblico. Probabilmente tra qualche anno essa sarà pure considerata un cult del genere al pare di altri capisaldi quali Scream, Halloween, Nightmare o Venerdì 13, dai quali spesso prende ispirazione.

CONTENUTO:3.5
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:4
RECITAZIONE:3.5
ORIGINALITA’:3
VOTO MEDIO:3.5
HORROR/ANSIOMETRO:4 su 10
-Jade

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