Recensione film Bussano alla porta di M. Night Shyamalan

M. Night Shyamalan è un regista in grado di dirigere grandi capolavori così come deludenti flop. Nel corso della sua carriera ha avuto numerosi alti e bassi, anche se negli ultimi anni ha realizzato perlopiù film appartenenti alla seconda categoria o comunque mediocri. Tra questi vi rientrano in pieno Old e l’ultima uscita, Bussano alla porta.

Mentre gioca nel bosco, una bambina di nome Wen incontra un uomo, Leonard, che gli dice che a breve verrà a trovare i suoi genitori assieme ad altre tre persone per far prendere loro un’importante decisione. Wen riferisce il tutto ai genitori, Eric e Andrew, che naturalmente non aprono la porta quando Leonard e il suo gruppo iniziano a bussare.
Leonard e gli altri tre entrano lo stesso e causano un trauma cranico a Eric, ma appena la situazione è sotto controllo affermano che per loro è la prima volta che si incontrano e che non hanno intenzione di fare loro del male. Nell’ultima settimana affermano di aver avuto delle visioni che li hanno spinti proprio lì, in quanto proprio loro tre dovranno prendere una decisione per salvare il pianeta: uccidere uno di loro o essere gli unici sopravvissuti dell’apocalisse. I tre devono prendere una decisione in fretta in quanto, col passare del tempo, uno del gruppo di Leonard viene ucciso e viene mostrata una catastrofe in tv. Presi dal rimorso per una difficile decisione morale e logica, dato che inizialmente pensano sia tutto uno scherzo, i tre dovranno fare una scelta importante che porterà a una o numerose morti.

Come è successo per Old, anche Bussano alla porta partiva da ottime premesse in quanto ricorda uno dei classici “home invasion” con una chiave di lettura più filosofica e biblica. Shyamalan parte dunque da ottime fondamenta per una storia che avrebbe potuto tranquillamente rivoluzionare il genere, ma non riesce a causa di uno sviluppo che punta davvero poco su uno dei punti di forza del regista: la tensione. Nella prima parte sembra che si stia per preannunciare un ottimo film e la tensione si sente, ma già dopo i primi 20-30 minuti viene praticamente rivelato tutto e viene rovinata definitivamente l’atmosfera d’inquietudine iniziale, capendo subito dove andrà a parare l’opera. Nemmeno quegli accenni di spiegoni, tra l’altro fatti male, riescono a rendere le cose più interessanti, per cui ci si ritrova ad aspettare semplicemente che tutto ciò che si era previsto accada.

Unico punto di forza è il cast, anche se Dave Bautista e la piccola Kristen Cui rubano costantemente la scena grazie alla loro bravura, nonostante anche gli altri ne siano ampiamente dotati.

Bussano alla porta è un film che avrebbe potuto essere molto di più, ma osa poco e gioca poco sulla tensione spiegando tutto praticamente dai primi istanti, lasciando come unica emozione allo spettatore la noia.

CONTENUTO:2
PIACEVOLEZZA:2
SCORREVOLEZZA:2.5
RECITAZIONE:3.5
ORIGINALITA’:2.8
VOTO MEDIO:2.5
-Jade

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