Recensione Blood Fest di Owen Egerton

Blood Fest è un film horror diretto da Owen Egerton nel 2018. Il film è ambientato in un parco a tema in cui i protagonisti dovranno rispettare tutte le regole per poter sopravvivere.

Dopo aver assistito alla morte della madre da piccolo, Dax cresce appassionandosi al genere horror arrivando a guardare qualsiasi film che il cinema sforna. Questa sua passione non è apprezzata dal padre che, essendo uno psicologo di fama mondiale, fa di tutto per impedirgli andare al Blood Fest, un festival occasionale adatto solo agli amanti del genere horror.
Dax aiutato dai suoi amici Krill e Sam riesce ad andarci e fa di tutto pur di passare una nottata all’insegna del divertimento ma inaspettatamente tutte le persone in costume iniziano ad attaccare i partecipanti del festival.
Seguendo le regole Dax e i suoi amici dovranno cercare di sopravvivere ed uscire da quel luogo prima che uno dei mostri che circolano nel Blood Fest riesca ad ucciderli.

Ambientare un film horror in un parco a tema non è quello che considero innovazione (esistono già diversi titoli simili come Hell Fest) ma Blood Fest si presenta, inizialmente, come un’idea interessante.
In un vasto terreno trasformato in una sorta di parco avventura a tema vengono raggruppate diverse icone generiche che negli anni hanno caratterizzato i film horror e, in generale, il film è proprio un omaggio agli altri horror. Lo spettatore si ritrova catapultato infatti in un film in cui i protagonisti, lottando per la sopravvivenza, devono anche sottostare alle “regole” non scritte degli slasher come quella che i vergini si salvano sempre.

Blood Fest dimostra come l’astuzia sia la miglior difesa e che per sopravvivere non bisogna correre urlando come forsennati attirando l’attenzione di tutti. In poche parole anche qua prende un po’ in giro gli altri slasher proponendoci dei protagonisti intelligenti che sanno cosa succede se si replicano i tipici errori “da film horror”.
Purtroppo però il film non riesce a tenere questo mood di omaggio/presa in giro in quanto ricade lo stesso nei soliti clichè e non propone nulla di innovativo, per cui non fa nulla che altri noti film tra cui Scream non hanno già fatto.

Robbie Kay, attore conosciuto in Once Upon a Time, riveste discretamente i panni dell’adolescente esperto di horror Dax ma non riesce ad eccellere a causa della piattezza del personaggio.
Jacob Batalon e Seychelle Gabriel purtroppo non sono stati attori di spicco anche a causa dei loro personaggi che fungono solo da spalla mentre Rebecca Lynne Wagner, che per la maggior parte del film ricopre il ruolo di Red, spietata figura che uccide tutti, ha svolto un buon lavoro nonostante le poche battute.

Tralasciando gli ottimi costumi e degli effetti speciali niente male, il film purtroppo non riesce a tenere il passo ad una trama che se sviluppata leggermente meglio sul finale sarebbe stata molto interessante, il che è un peccato perché aveva tutte le carte in regola per diventare un film horror con i fiocchi o almeno risaltare nella moltitudine di film slasher che proprio vorrebbe omaggiare.

CONTENUTO: 2,5/3
PIACEVOLEZZA: 2,5
SCORREVOLEZZA: 2,5/3
RECITAZIONE: 2,5
ORIGINALITA’: 3
VOTO MEDIO: 2,70
– Sophie

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