Recensione ATM – Trappola Mortale di David Brooks

Dopo aver sentito scampanellii o cori in festa ininterrottamente nei film allegri natalizi, ho cominciato a girare il web alla ricerca di una storia horror ambientata a Natale. Grazie a Prime video ho dunque potuto guardare ATM-Trappola mortale, un thriller psicologico che, purtroppo, non ha nè capo nè coda.

Dopo la festa di Natale dell’azienda, i colleghi Corey, David ed Emily sono pronti per tornare a casa ma prima si fermano in ATM per prelevare. Prima di uscire dalla cabina però si accorgono che un uomo è fermo nel parcheggio a guardarli.
Fin da subito si accorgono che quell’uomo è molto inquietante e quando lo vedono uccidere un passante come se nulla fosse si allarmano. Senza telefono o altro che possa aiutarli i tre devono cercare di sopravvivere all’uomo psicopatico e alla notte più lunga della loro vita.

In poche parole il film parla di tre persone imprigionate dentro una cabina dell’ATM che devono escogitare un modo per scappare dalle grinfie di uno psicopatico che gioca con loro al gatto e il topo. Per intenderci, la cabina viene manomessa in ogni modo facendo rischiare ai tre il congelamento o l’annegamento.
In poche parole i protagonisti non fanno neanche una mossa se prima non la fa l’aguzzino e giocano sempre in difesa, un po’ come in qualsiasi film splatter sulle trappole alla Saw.

Alice Eve, Josh Peck e Brian Geraghty sono risultati attori pessimi in ruoli altrettanto pessimi in quanto neanche loro sono riusciti a risollevare di un minimo il livello del film.

Personalmente considero ATM un film da dimenticatoio che si inserisce nè tra i film thriller nè nei film natalizi in quanto la festività fa solo da sfondo alla trama.
Volete un consiglio? Girate alla larga da questo film, è solo una perdita di tempo.

CONTENUTO: 1
PIACEVOLEZZA: 0,5/1
SCORREVOLEZZA: 1
RECITAZIONE: 2,5/3
ORIGINALITA’: 1,5
VOTO MEDIO: 1,40
– Sophie

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