Libri brutti: Icebreaker di Hannah Grace

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2023 (Italia), 2022 (originale)
Pagine: 400
Saga: Maple Hills #1

Una delle letture più chiacchierate dell’ultimo periodo dell’anno è senza alcun dubbio Icebreaker di Hannah Grace, un romance sportivo nonché primo capitolo della saga Maple Hills.

Anastasia Allen è un abile pattinatrice sul ghiaccio che si allena da una vita per entrare nella nazionale e, perché no, provare ad andare alle Olimpiadi. Nate Hawkins è invece il capitano della squadra di hockey della stessa università in cui Anastasia si allena e tiene talmente tanto al suo team che farebbe di tutto per loro. I due si ritrovano costretti a condividere la stessa pista su cui allenarsi a causa di un brutto “scherzo” e ciò li porterà ad avvicinarsi nonostante siano apparentemente molto diversi. Entrambi si aiuteranno a vicenda ad affrontare le proprie paure e, nonostante tutti gli ostacoli, inseguiranno i loro rispettivi sogni supportandosi a vicenda.

Dire che questa è una delle letture peggiori dell’anno è voler minimizzare la bruttezza di questo “libro”, detto tra parentesi perché sembra una di quelle storie scritte su Wattpad da una ragazzina alle prime armi.
Partiamo dal presupposto che questo libro non ha una trama vera e propria e che quell’accenno di storia narrata sopra è presente solo in trenta pagine massimo, su quattrocento. Fate un po’ voi i calcoli. Il resto del “libro” consiste in scene di sesso descritte nel dettaglio, party che finiscono col sesso, vacanze che finiscono col sesso, trasferimenti e allenamenti che finiscono col sesso e… ho già detto che tutto finisce con un amplesso di qualche tipo? Leggere questo libro significa leggere le fantasie (tutte, ma proprio tutte) di qualcuno che ama talmente tanto il trope pattinaggioxhockey (non so se si chiama così, ma non è la prima storia che vede due tizi che si odiano perchè fanno sport diversi e poi all’improvviso scoprono di amarsi) da volerci fare una fan fiction sopra. Quel poco di “storia” presente in 400 pagine viene tra l’altro contraddetta con il passaggio finale, in cui tutto ciò che veniva criticato dalla protagonista, tutto ciò per cui lei è stata con quel pezzo di ghiaccio (si potrebbe dire altro, ma meglio evitare) del suo partner di pattinaggio Aaron, viene vanificato. Proprio in quel momento avete la conferma di ciò che avete pensato per tutto il tempo mentre leggevate questo libro: cosa mi ha portato a perdere così tanto tempo della mia vita leggendo questa trashata, che non solo è brutta, ma finisce pure così a caso?

Tutti i personaggi sono imbarazzanti e pieni di controsensi, un po’ come la storia.
Anastasia appare come una tipa autoritaria, indipendente e che non vuole affezionarsi a nessuno ma che sfrutta questa pantomima solo nelle prime dieci pagine, per poi avere rapporti ad ogni capitolo con Nate, di cui in realtà è innamorata da quando lo conosce anche se inizialmente non lo vuole ammettere. Anche se è autoritaria si fa comandare a bacchetta dal pezzo di ghiaccio citato sopra, uno dei personaggi più tossici mai scritti e allo stesso tempo uno dei più prevedibili, dato che la verità sul suo “incidente” si poteva capire prima ancora di leggere l’intero libro. Il pezzo di ghiaccio le dice cosa deve mangiare, con chi deve stare, la insulta pesantemente ma lei lo difende in continuazione e afferma di essere una donna indipendente solo perchè non ha un ragazzo e vuole concentrarsi sugli studi. Naturalmente tutto ciò verrà contraddetto nell’arco delle prime pagine e soprattutto nel finale, che come detto prima è totalmente anti-climax e senza senso per la storia narrata.
Nate invece farebbe di tutto per la propria squadra, compreso il prendersi colpe che non ha. E’ il classico ragazzo con la sindrome dell’eroe che prova a salvare tutto e tutti. A parte questo si sa ben poco di lui, a parte che è ossessionato da Anastasia.
Non è il solo: anche Henry sembra esserlo anche se tra i due non si capisce mai se c’è qualcosa o meno dato che tre secondi prima Anastasia dice che lo ama quanto Nate e ci vorrebbe provare con lui e due secondi dopo ha un rapporto con il secondo. Anche Henry sembra avere una cotta per lei ma certe volte ce l’ha e altre dice di no. Cosi confusi da colpirsi da soli, come direbbero i saggi videogiochi dei Pokémon.
Aaron è tossico e non voglio spendere altre parole su di lui in quanto sarebbero solo insulti, mentre il resto dei personaggi consiste in comparse che ogni tanto interrompono i nostri protagonisti dal fare sesso costantemente. Tra party e sesso in continuazione, nessun personaggio viene sviluppato a dovere e, anzi, quei pochi con un minimo di caratterizzazione, subiscono costanti contraddizioni in quanto l’autrice non sapeva bene cosa fare della storia.

“Ma come, non dovevo scrivere un romanzo esclusivamente erotico?” No Hannah, sulla carta è un romance sportivo. “Vabbè scrivo una fan fiction erotica su questo trope e ogni tanto piazzo accenni di storia confusa con dei personaggi che non so bene come descrivere, ma almeno non sarà un libro solamente erotico!”. Suppongo sia andata così tra lei e il suo editore, ma tanto alla fine è stata pubblicata lo stesso e addirittura questa roba avrà pure dei sequel, come se ciò non fosse abbastanza intollerabile. Detto questo, a meno che non cercate un libro erotico veramente brutto, non avvicinatevi a questa storia e, se cercate un romance sportivo, siete nel posto sbagliato.

CONTENUTO:0
PIACEVOLEZZA:0
SCORREVOLEZZA:0
STILE:0
ORIGINALITA’:0
VOTO MEDIO:0
-Jade

Lascia un commento