Serie tv brutte: Ju-on: Origins-1° stagione

Ju-on, conosciuta anche come “The Grudge”, è uno dei franchise horror più longevi, al punto che ancora oggi continuano a essere sfornati prodotti legati ad esso.
L’ultimo è proprio la serie Ju-on: Origins, che sembra una sorta di reboot ispirato alla saga cinematografica, pur essendone distaccato a parte per alcune analogie.

La serie è ambientata su diversi livelli temporali ma il punto in comune è una casa in cui sono stati commessi vari delitti. Chiunque la visiti viene perseguitato dal fantasma di una donna in bianco e costretto a commettere dei tremendi omicidi, ma cosa collega realmente tutto ciò?
Attraverso un’attrice Yasuo Odajima, appassionato di paranormale con un passato difficile alle spalle, viene a conoscenza del fantasma e della villetta in cui sono avvenuti i delitti. Sempre in questa casa una ragazza, Kiyomi, viene stuprata e i compagni che hanno commesso quell’atto vengono perseguitati dalla donna vestita di bianco.

Le idee c’erano ma questa serie tv è, almeno per il momento, una delle più caotiche e peggio scritte di tutti i tempi. Non c’è nulla che faccia capire i nessi , i salti temporali e come i personaggi siano collegati ad essi, come i personaggi siano legati tra di loro e chi siano effettivamente dopo i salti.
In poche parole questa villetta sembra essere al di fuori dello spazio-tempo ma questo si viene a scoprire solo alla fine. Tutto ciò che succede al suo interno è in realtà connesso, ma perché? Chi è la donna in bianco? Nessuno lo sa, probabilmente nemmeno gli sceneggiatori.
Kiyomi e Yasuo sono i personaggi più importanti della serie, ma ne vengono presentati così tanti che ad una certa ci si confonde e si pensa “Ok, ma questa persona cosa c’entra?”. Come se ciò non bastasse, c’è un salto temporale importante in cui non si capisce effettivamente chi sia chi e solo per intuito sono riuscita a comprendere che una determinata persona fosse Kiyomi adulta. Però poi torna la confusione, con un mix di eventi totalmente sconnessi eppure connessi, ma non si capisce come, quando e dove dato che c’è un mappazzone di linee temporali sovrapposte e senza alcun nesso logico.

La recitazione non è male ma nemmeno tutto questo granché. Ririka e Ryota Matsushima sono stati gli attori più in gamba e sono riusciti ad immedesimarsi davvero nei loro personaggi, regalando le uniche due performance più memorabili della serie.

Ju-On: Origins non ha nulla a che vedere con il franchise di Ju-on e sembra solo un’accozzaglia di eventi mescolati a caso. Va bene che il fantasma al posto di uccidere personalmente fa impazzire le persone e le costringe a commettere efferati omicidi, ma bisognava rendere il tutto più chiaro al pubblico e effettivamente spiegare ciò che è scritto pure nel titolo: le origini di questo “rancore”.

CONTENUTO:1
PIACEVOLEZZA:0.25
SCORREVOLEZZA:0.8
RECITAZIONE:2.5
ORIGINALITA’:1
VOTO MEDIO:1
-Jade

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