Recensione The last of us-1° stagione

The last of us è, ad oggi, una delle migliori trasposizioni di un videogioco. Da grande fan di quest’ultimo non potevo non vederla e, nonostante le aspettative non fossero delle più alte, mi sono ritrovata enormemente sorpresa di fronte a questo gioiello, che può essere visto anche da chi non ha mai giocato al o sentito parlare del videogioco in vita sua.

In un 2023 alternativo è scoppiata da ben vent’anni una brutale pandemia da Cordyceps, un fungo parassita che trasforma gli esseri umani in degli esseri non senzienti, aggressivi e simili a zombi. Joel è un cinico contrabbandiere che ha perso ogni speranza che, inizialmente assieme a Tess, si prende un incarico pericoloso: trasportare una ragazzina, Ellie, per gli Stati Uniti. Quest’ultima non è una ragazzina comune in quanto Joel scopre che è un’infetta non trasformata e il motivo per cui le Luci, un gruppo che si ribella alle ZQ militari e cerca una cura, la vogliono per sé. Joel ed Ellie, nonostante le barriere iniziali che si costruiscono a causa del passato di entrambi, sviluppano un’amicizia sempre più profonda mentre viaggiano per gli Stati Uniti in cerca delle Luci.

Questa serie tv urla capolavoro da ogni lato. Come detto prima The last of us è fatta talmente bene che non è necessario conoscere il videogioco per poterla seguire e, chi invece l’ha giocato, si ritrova una trasposizione abbastanza fedele che aggiunge dei dettagli interessantissimi sul mondo distopico e sul personaggio di Ellie. Abbastanza fedele perché vengono aggiunte nuove informazioni come le origini del virus o il motivo per cui Ellie è immune e vengono modificate alcune scene a favore di una resa più “drammatica” e adatta alla televisione.
Un esempio è l’episodio 3, che si rifà alla parte di Bill nel gioco cambiandola radicalmente. Da molti considerato filler in quanto si tratta di un grosso flashback, in realtà è un mini capolavoro all’interno di un altro capolavoro. L’episodio 3 è una delle storie d’amore più belle mai create e dà un taglio diverso ai personaggi di Bill e Frank, pur omettendo una parte importante come quella della scuola.
Anche negli episodi 4 e 5 viene modificata la narrazione degli eventi, aggiungendo una storia intrigante con un personaggio totalmente nuovo che si allaccia alla storia di Henry e Sam, i due fratelli incontrati da Ellie e Joel anche nel videogioco.

Nel complesso le scene drammatiche sono fatte perfettamente e non risultano mai melense o esagerate, riuscendo a puntare tutto sulla narrazione. Positivo il lato che abbiano aggiunto elementi sul virus e su Ellie su cui persino i giocatori si sono sempre interrogati, anche se sarebbe stato meglio parlarne ulteriormente e puntare di più su questo tipo di flashback.
La serie, però, non è esente da difetti in quanto, purtroppo, molte scene sono state saltate o si sono svolte frettolosamente e, soprattutto, manca un elemento fondamentale: gli infetti.
Delle scene mancanti poco importa a chi non ha mai giocato al videogioco, ma gli infetti sono una grande assenza che persino i neofiti di questo “fandom” riescono a notare. The last of us, certamente, parte come un prodotto in cui l’aspetto horror è in funzione del dramma umano protagonista, ma comunque gli infetti sono importanti e una vera minaccia, come si può evincere dagli stessi primi episodi della serie. Dopo il quinto episodio è come se gli infetti fossero scomparsi per dare spazio unicamente alle storie dei protagonisti, cosa che si poteva fare tranquillamente anche inserendoli, naturalmente senza eccedere per non dare l’effetto “serie solo sugli “zombie” “. Gli stessi infetti in Left Behind, settimo episodio, sono banali e minimizzano il pericolo corso dalle due ragazza, rendendo l’episodio meno struggente di quanto lo sia nel DLC.

I personaggi, invece, sono costruiti magnificamente. Joel ed Ellie sono i protagonisti indiscussi del gioco e anche della serie, nonché quelli approfonditi meglio. In Joel viene mostrato tutto il suo percorso interiore, con i suoi traumi e gli effetti collaterali che gli hanno causato. Nel corso degli episodi si apre completamente ad Ellie e capisce che è il destino ad averli fatti incontrare, che Ellie è ormai per lui come una figlia. No, non una sostituzione di essa, ma una figlia a sé stante, completamente differente da quella perduta, con cui pensa che sarebbe comunque andata d’accordo.
Anche Ellie è una figura complessa e piena di traumi. Non ha mai conosciuto i suoi genitori, l’unica persona cui teneva le muore accanto e ha paura di rimanere da sola. Prima si attacca a Marlene, poi a Joel e Tess, ai fratelli e così via. L’unica persona, inizialmente restia, che gli rimane accanto fino alla fine è proprio Joel, il quale, a differenza di Marlene, tiene fin troppo a lei e la salva, risolvendo in parte “egoisticamente” il classico dilemma: salvare una persona che ami o l’intera umanità. Eppure lui, come Ellie, si rende conto che ormai sono diventati una famiglia e che esistono solo loro a supportarsi a vicenda. Così come Ellie rivede in Joel un padre, Joel vede in lei una figlia, solo che Joel si rende conto di tutto ciò solo a scoppio ritardato, rifiutando l’idea di potersi attaccare a qualcuno.

Il cast, nonostante le critiche, è stato sensazionale. Pedro Pascal si è rivelato il Joel perfetto, così come Bella Ramsey, quella più criticata per via dell’aspetto, è stata una Ellie perfetta. Anche se non assomiglia fisicamente molto ad Ellie, la sua recitazione graffiante e spontanea l’ha resa tale e quale a lei, dando una trasposizione fedele del personaggio. Anche gli attori che hanno interpretato personaggi secondari sono stati fenomenali, dimostrando l’impegno che tutti hanno messo nel realizzare questa serie.
Scenografie e trucco sono pure perfetti, anche se, come detto prima, avrebbero potuto puntare maggiormente sugli infetti.

The last of us è una serie tv mastodontica che solo apparentemente appartiene al genere horror in quanto è l’umanità, l’uomo in ogni suo aspetto a fare da protagonista assoluto. Il genere horror è però stato reso fin troppo marginale anche in momenti cruciali atti a far avvicinare ulteriormente Joel ed Ellie e a mostrare l’effettiva crudeltà e crudezza del mondo devastato dal Cordyceps. Nel complesso rimane comunque un capolavoro che chiunque può apprezzare, persino coloro che normalmente non apprezzano il genere.

CONTENUTO:4.5
PIACEVOLEZZA:4.5
SCORREVOLEZZA:5
RECITAZIONE:4.8
ORIGINALITA’:4.5
VOTO MEDIO:4.7
-Jade

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