Recensione The hurt locker di Kathryn Bigelow

The hurt locker di Kathryn Bigelow è un film di guerra un po’ atipico in quanto il conflitto, in questo caso quello in Iraq, fa solo da sfondo per quella che è un’indagine dei comportamenti umani in un momento delicato come quello.

Il film infatti si incentra proprio sui membri di una squadra di artificieri in missione in Iraq che, dopo aver perso un collega, reagiscono in maniera diversa al trauma e al conflitto in corso. Dopo la morte del collega Thompson, Will James diventa caposquadra ma gli altri due membri, Sanborn ed Eldridge, sono insofferenti al suo cercare costantemente adrenalina in situazioni ad alto rischio.

La squadra, demotivata dalla morte di Thompson, inizia a patire fortemente le conseguenze della guerra e affronta la situazione con forte sfiducia non solo verso il proprio capo, ma verso le incertezze date dal pericolo. Qualsiasi cosa, come dicono anche loro nel film, potrebbe ucciderli o ferirli mortalmente e dietro ogni oggetto o, addirittura, essere umano, può celarsi una bomba. Mentre Eldridge e Sanborn reagiscono a tutto in maniera fortemente pessimista, soprattutto Sanborn, James sembra quasi eccitato all’idea di affrontare situazioni estremamente pericolose ma, nel farlo, mette a rischio anche il resto della squadra. A conflitto finito, infatti, James non riesce nemmeno a ritornare a quella che era la sua vita normale perchè, come se fosse una droga, egli è diventato assuefatto dal combattimento e dall’adrenalina.

Il film, dunque, si incentra più sugli effetti della guerra che sulla guerra in sè, più su quello che, in molti soldati, può portare anche al cosiddetto “shell shock” o shock post-traumatico. L’aridità del paesaggio fa da sfondo a una fitta rete di emozioni e ad un’analisi quasi “sociologica” della realtà di guerra, mentre la camera si sposta da un personaggio all’altro ininterrottamente. Ciò, pur essendo una cosa voluta, crea spesso un senso di disorientamento nello spettatore visto che la camera si sposa fin troppo velocemente, non riuscendo neanche a mettere a fuoco certe volte. Sono fin troppi i “momenti morti” che potevano magari anche essere evitati e rendono il film a tratti un po’ lento e difficile da digerire, ma non mancano allo stesso tempo alcuni “colpi di scena” che fanno inorridire non solo i protagonisti, ma anche lo spettatore .

La recitazione è buona, in particolar modo quella di Jeremy Renner e Anthony Mackie, anche se tutto il cast se l’è cavata.

The hurt locker, dunque, è un film senza alcun dubbio innovativo anche se non esente da difetti. Se cercate un film di guerra originale e fuori dagli schemi, senza alcun dubbio questo è il film che fa per voi.

CONTENUTO:3.5
PIACEVOLEZZA:3   SCORREVOLEZZA:3    RECITAZIONE:3.5                                                                ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO:4
VOTO MEDIO:3.4
-Jade

FILM DA OSCAR:
Agli Oscar 2010 il film ha vinto i premi per Miglior film, Miglior regia (Kathryn Bigelow), Miglior montaggio, Miglior montaggio sonoro, Miglior sonoro, Migliore sceneggiatura originale ed è stato candidato per Miglior attore protagonista (Jeremy Renner), Miglior fotografia e Miglior colonna sonora.

Potete vedere il film su Amazon prime video e Netflix.

Lascia un commento