Recensione Mary Poppins

Dopo che l’ultima tata esasperata ha lasciato la casa, il signor Banks decide di occuparsi dell’assunzione di persona e lancia un annuncio sul giornale per riuscire ad attirare l’attenzione di una tata severa e che riesca a mettere in riga la sua prole. Alla sua porta spunta una donna chiamata Mary Poppins che, stringendo l’annuncio che i piccoli Jane e Michael avevano scritto, ottiene il posto di lavoro.
Jane e Michael insieme alla loro nuova e magia tata Mary Poppins, ogni giorno apprenderanno qualcosa di nuovo anche con la compagnia del tutto-fare Bert.
La presenza di Mary Poppins è un toccasana per tutta la famiglia ma una volta che la lezione sarà appresa, la tata dovrà volare via.

Mary Poppins è un film di tecnica mista, ovvero live-action e animazione, diretto da Robert Stevenson. E’ uscito nel 1964 ed è basato sul primo titolo della serie di romanzi scritti da Pamela Lyndon Travers.
Ha un sequel chiamato Il Ritorno di Mary Poppins, uscito nel 2018.

Dopo che Walt Disney comprò i diritti di Mary Poppins e dopo una lunga lotta con Travers per la creazione della sceneggiatura che doveva essere approvata dalla donna, secondo il contratto, la produzione ebbe inizio nel 1963. In meno di un anno Mary Poppins approdò al cinema.

Se si conosce il vero scopo di Mary Poppins ci si renderà conto dei piccoli segni che caratterizzano la storia. Un significato celato anche nei romanzi dell’autrice stessa, ma reso pubblico grazie al film Saving Mr. Banks uscito nel 2013. Questo film testimonia gli accordi e i compromessi che Walt Disney ha dovuto fare con Pamela Travers. Vorrei approfondire di più l’argomento ma potrò farlo tranquillamente quando mi occuperò di questo titolo.
Come detto prima, nel film ci sono diverse scene che testimoniano l’importanza di Mary Poppins, ad esempio la scena tra Bert e i piccoli Banks dopo la fuga dalla banca, fa capire ai piccoli Jane e Michael che il padre ha bisogno di supporto all’interno della sua “Gabbia d’oro” e che i bambini comportandosi così non lo aiutano. Allo stesso tempo il signor Banks capirà, sempre grazie a Bert e a Mary Poppins, che deve curare di più il suo rapporto con i figli.

Malgrado l’austera tata creata da Travers fosse sulla cinquantina, venne scelta una donna giovane di bell’aspetto, brava nel canto e nella recitazione. Sto parlando di Julie Andrews, nota attrice di Broadway, che all’epoca aveva ventisette anni. Con il suo volto candido e i suoi occhi blu è riuscita ad immedesimarsi perfettamente nella parte, creando anche un suo tipo di Mary Poppins e trascinando il pubblico con sé. Anche la doppiatrice nel canto, Tina Centi, ha fatto un figurone con la sua voce.
Per quanto riguarda la parte di Bert, fu affidata a Dick Van Dike, scelto dalla Disney grazie al suo show. Non è il solo ruolo che l’uomo ha avuto all’interno del film perché quando la Disney cominciò a cercare un attore per il ruolo di Mr. Dawes Senior senza risultati, gli assegnò la parte dopo molta insistenza.
Quest’uomo è strabiliante perché alla veneranda età di 92 anni, cantando e ballando, ha recitato nel sequel Il Ritorno di Mary Poppins nel ruolo di Mr. Dawes Junior.
E ancora nessuno ha dato un oscar a quest’uomo per questi ruoli…

Posso parlare all’infinito delle canzoni, ognuna di loro è stupenda.
Supercalifragilistichespiralitoso e l’aquilone sono le mie preferite ma devo ammettere che anche La Cattedrale mi è piaciuta. Per non parlare del ritmo avvolgente di Tutti Insiem.
Per chi ritiene che il sequel ha troppe canzoni, devo comunicare che nel primo vengono cantante 22 canzoni, inclusi i reprise, da quasi tutti i personaggi. E dire che sono state eliminate 13 canzoni durante l’elaborazione della sceneggiatura. Esse sono opera dei fratelli Sherman che diverso tempo prima si erano uniti alla Disney.

Nel 1965, il film ha dato molto filo da torcere agli altri candidati agli oscar, visto che è riuscito a candidarsi in tutte le categorie. Purtroppo riuscì a vincere solo 5 premi oscar: miglior attrice protagonista, montaggio, effetti speciali, colonna sonora e canzone originale Chim Chim Cher-ee.

Da piccola, anche se vedevo a profusione Toy Story piangendo a dirotto, a volte mi capitava di vedere Mary Poppins per il sollievo dei miei genitori. Ammetto che molte cose non le capivo e non ero molto amante del film, preferivo le canzoni.
Vederlo in questo periodo mi ha fatto capire molte cose che da bambina ignoravo. Non solo i bambini hanno pensieri ma i grandi devono occuparsi di tutto e a volte non hanno nessuno che si occupa di loro. E’ questo il messaggio che il film lancia.
Bisogna essere morbidi ma fermi al tempo stesso e dare ai bambini messaggi chiari,  mentre i piccoli non devono pretendere di avere tutto.

Consiglio la visione di questo film. Fa sempre parte della storia della Disney ed è molto bello.

Film Da Oscar:
Agli Oscar 1965 il film ha vinto le categorie miglior attrice protagonista (Julie Andrews), miglior montaggio, miglior effetti speciali, miglior colonna sonora, miglior canzone. Inoltre è stato candidato alle categorie miglior film, migliore regia (Robert Stevenson), migliore sceneggiatura non originale, migliore fotografia, migliore scenografia, miglior costumi, miglior sonoro, miglior colonna sonora adattata.

PARAMETRI
CONTENUTO: 5
RECITAZIONE: 5
SCORREVOLEZZA: 4.5
DISEGNO: 4.5
PIACEVOLEZZA: 4.5
BONUS
DOPPIAGGIO: 5
ORIGINALITA’ DEL CONTENUTO: 3.5/4
SOUNDTRACK: 5
VOTO MEDIO: 4.65
– Sophie Robin Kendrick

Potete vedere su Disney +.

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