Recensione libro Sono contenta che mia mamma è morta di Jennette McCurdy

Editore: Mondadori
Anno di pubblicazione:2022
Pagine:384

Sia io che Sophie non siamo solite leggere biografie/autobiografie, ma volendo portare diversi generi per le nostre letture condivise del mese abbiamo deciso di provare a leggerne una. La nostra scelta è ricaduta su Sono contenta che mia mamma è morta di Jennette McCurdy sia perché entrambe conoscevamo l’ex attrice, sia perché è riuscito a conquistare il cuore di molti per il modo crudo e sincero in cui l’autrice è riuscita a parlare della sua vita. Inutile dire che, entrambe, siamo rimaste rapite e sconvolte da questa biografia.

Molti di voi conosceranno Jennette McCurdy, come le sottoscritte, per iCarly e Sam & Cat, ma l’attrice sin dall’età di sei anni è stata costretta dalla madre a intraprendere quello che era il sogno di lei. Sin da piccola viene costretta a lavorare per poter praticamente mantenere la famiglia, il tutto con una pressione altissima dato che tutti non fanno altro che ricordarglielo. La madre, ex malata di cancro, la sfrutta a suo piacimento come se fosse una pedina e con l’avanzare degli anni il rapporto tra le due diventa sempre più tossico, al punto che Jennette soffre di vari disturbi alimentari ed è totalmente dipendente dalla madre, che cerca di compiacere anche quando la tratta malamente. L’unico momento in cui lei riesce ad autoanalizzare la se stessa del presente e il suo passato è quando, “finalmente”, sua madre muore in seguito ad una ricaduta. Solo che per guarire da certe ferite ci vuole tempo, ma soprattutto, ci vuole ancora più tempo per capire come sono state formate. Alcune di esse, però, sono destinate ad essere cicatrici indelebili, mentre altre l’autrice è pronta a farle rimarginare per bene fino a quando è in tempo.

Il libro di Jennette McCurdy è qualcosa di struggente. L’autrice parla in maniera nuda e cruda del suo tremendo rapporto con la madre, quello che l’ha trasformata a tutti gli effetti in una people pleaser a costo di annullare se stessa su tutti i fronti, da quello fisico a quello psicologico. Pur di far felice la madre l’autrice ricade in vari disturbi alimentari come anoressia e bulimia, non solo per una questione di “compiacere” al pubblico, ma perché la madre vorrebbe che rimanesse sempre senza forme, come una bambina.
La madre, infatti, vorrebbe che la figlia restasse sempre una bambina da poter manipolare a suo piacimento, motivo per cui la tratta come tale e cerca di farla sembrare tale. Non solo la obbliga a una “dieta” forzata, ma anche a farsi lavare da lei fino alla tarda adolescenza e a evitare qualsiasi comportamento adolescenziale-adulto. Non accetta infatti che lei stia con qualche fidanzato e non accetta nemmeno le sue amicizie, anche se per queste Jennette è disposta a tutto.

Il libro parla anche dei rapporti tossici sul set di iCarly e Sam & Cat, sia con il creatore che con alcuni membri del cast. Da questo punto di vista l’autrice sembra che non sia andata molto a fondo, ma del resto avrà avuto le sue buone motivazioni. Jennette parla molto bene invece della collega Miranda Cosgrove, che forse è stata l’unica persona a essere stata realmente vicina a lei in tutta la sua vita.

Sono contenta che mia mamma è morta è, dunque, un libro che parla di relazioni tossiche, di abusi, di tutto ciò che non dovrebbe essere il rapporto tra una madre e una figlia. L’autrice è stata molto coraggiosa nel parlare della sua vita e speriamo che, da ora in poi, possa guarire del tutto e viverla al meglio.

CONTENUTO:4
PIACEVOLEZZA:4 (naturalmente riferito al modo in cui l’autrice ha affrontato la propria vita)
SCORREVOLEZZA:4.5
STILE:3.5
ORIGINALITA’:5 (è una biografia, dunque lascio a voi le conclusioni)
VOTO MEDIO:4.2
-Jade

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