Recensione libro Panic di Lauren Oliver

Editore:vari
Anno di pubblicazione: 2014 (prima pubblicazione)
Pagine: 363

In seguito alla notizia sulla cancellazione della serie tv Panic, ho deciso di leggere il libro omonimo cui si ispira nella speranza di trovare un finale decente.

Il libro è ambientato in una cittadina piena di problemi di nome Carp. Qui la gente non ha un futuro e molte persone vivono in condizioni di povertà, dandosi a droghe e alcolismo. L’unica chance per i giovani per riscattarsi economicamente è quella di partecipare a Panic, un gioco pericoloso in cui una volta passate tutte le sfide si possono vincere 50000 dollari.
Ci sono due punti di vista: quello di Heather e quello di Dodge. Heather è una ragazza che vive in condizioni abbastanza precarie assieme alla madre e alla sorella ma, a causa dei numerosi problemi della madre, tra cui anche di droga, si ritrova senza un soldo per andare all’università. Avendo anche perso il lavoro Heather decide di partecipare a Panic nonostante sia stata sempre contraria, destando lo stupore di tutti ma in particolare degli amici Bishop e Natalie.
Dodge invece sin dall’inizio sa di voler partecipare a Panic per un solo motivo: la vendetta. Quando sua sorella Dayna ha perso l’utilizzo delle gambe durante una sfida a causa di un altro avversario, Luke Hanrahan, Dodge ha deciso di vendicarla rifacendosi sul fratello di lui, Ray.

Questa è una delle poche volte in cui la trasposizione è migliore dell’opera originale. Nonostante anche la serie non sia chissà quale capolavoro riesce a riportare meglio l’ansia e quella sensazione di suspense tipica del genere “survival”, aggiungendo anche del drama aggiuntivo che in questo caso non guasta vista la piattezza dei personaggi. Sebbene la trama sia interessante il libro è stato sviluppato malissimo in quanto è privo di ritmo e colpi di scena, senza contare che non si capisce il perchè l’autrice abbia voluto adottare due punti di vista.

Heather è la classica protagonista abbastanza fiacca che non si capisce perchè sia effettivamente la protagonista. Non ha qualità, caratteristiche particolari nè intreccia relazioni di chissà quale importanza, motivo per cui sembrerà insipida fino alla fine. Dodge è completamente diverso e in realtà anche più interessante, ma anche lui è stato sviluppato male così come anche la sua relazione con Natalie, l’unico elemento che lo “avvicina” all’altra protagonista.

Il resto dei personaggi è abbastanza deludente e poco caratterizzato, senza contare che a differenza della serie tv non si esplora a fondo sul gioco di per sè e sulle sue origini. Le battute sessiste e in generale poco carine e antiquate sono pure fuori luogo e tutto il tempo sembra che un boomer stia scrivendo degli adolescenti. In poche parole è un’idea molto carina resa malissimo che, se fosse stata sviluppata bene come nella serie tv, avrebbe reso il libro un cult. L’unico motivo per cui il libro si salva è la sua scorrevolezza, ma per il resto può finire nel dimenticatoio.

CONTENUTO:2
PIACEVOLEZZA:1.5/2
SCORREVOLEZZA:3.5
STILE:1.5/2
ORIGINALITA’:2.5
VOTO MEDIO:2.3
-Jade

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