Recensione libro La sedia vuota di Jeffery Deaver

La sedia vuota (The Empty Chair) è il terzo capitolo della saga di Lincoln Rhyme, nota saga thriller poliziesca scritta da Jeffery Deaver.

Editore: Bur Rizzoli
Anno di pubblicazione:
2000
Pagine:
480

Lincoln Rhyme decide di sottoporsi ad un intervento chirurgico sperimentale, non senza rischi, che potrebbe fargli recuperare l’uso delle braccia. Sebbene sia Tom che Amelia Sachs non siano convinti di questa sua scelta, i due sono costretti ad accompagnarlo nel North Carolina ma, prima ancora che Rhyme possa prendere accordi per l’operazione, Jim Bell, cugino di Roland Bell, bussa alla porta del detective chiedendo aiuto per un caso.
La gente del luogo e i poliziotti sono convinti che un ragazzino di nome Garrett, soprannominato “l’Insetto” sia responsabile di omicidio, stupro e rapimento ma non riescono a trovarlo nella sconfinata palude che circonda la città che li ospita e non solo. Sachs, guidata da Rhyme, si inoltra insieme all’agente Lucy Kerr nella palude riuscendo a rintracciare Garrett e ad arrestarlo ma qualcosa le fa pensare che il ragazzo sia in realtà innocente. Inizia così la caccia al vero colpevole, solo che stavolta sarà solo Amelia a farla dato che, convinta dell’innocenza di Garrett, lo fa evadere e fugge con lui alla ricerca di una delle presunte vittime.

Jeffery Deaver non smette mai di stupire. Creare una trama originale è abbastanza faticoso, soprattutto se si parla di un titolo appartenente ad una saga, ma Deaver non si smentisce mai e riesce a creare una storia coi fiocchi, un libro pieno di colpi di scena che incoraggeranno il lettore a non staccarsi dalle pagine.
Stavolta Rhyme non solo deve scoprire dove si trova il presunto colpevole , ma dovrà anche cercare Sachs, la quale è diventata parecchio brava a nascondere le proprie tracce. In poche parole Deaver ci ha fornito il più grande colpo di scena che si potesse mai immaginare in cui i due protagonisti si ritrovano ai lati opposti della giustizia anticipando le mosse dell’altro in una corsa contro il tempo verso la verità.

Uno dei punti fondamentali del libro è anche il rapporto e l’amore che lega i due. Leggere qualcosa in più sulla loro relazione (da poco sbocciata) mi avrebbe fatto piacere, ma sono rimasta molto colpita da come, anche se distanti, l’autore sia riuscito a mostrare il loro legame, il quale diventa più saldo ogni giorno che passa.

Tra i personaggi introdotti spiccano maggiormente l’agente Lucy, che si mette in una sorta di competizione con Amelia, e Garrett, ragazzino ritenuto da tutti il colpevole di vari crimini anche se in realtà è solo la chiave per risolverli e scoprire la verità. Tra i personaggi secondari quello di maggiore rilievo è invece Ben Kerr, un ragazzo che studia ornitologia e che, all’inizio in maniera impacciata, fa da assistente a Lincoln analizzando le prove forensi.

In poche parole Jeffery Deaver offre non solo un caso molto interessante e sconvolgente ma anche dei personaggi in grado di alimentare la curiosità nel lettore con delle storie apparentemente scollegate ma in realtà in parte connesse tra loro. Tra i primi tre questo è il capitolo più adrenalinico e dinamico nonché quello più ricco di colpi di scena e meno convenzionale, il che lo rende un grande thriller nonostante approfondisca di poco le dinamiche tra i due detective.

CONTENUTO: 5
PIACEVOLEZZA: 5
SCORREVOLEZZA: 4,5/5
STILE: 4,5
ORIGINALITA’: 4,5/5
VOTO MEDIO: 4,8
– Sophie

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