Recensione IT (Capitolo uno e Capitolo due) di Andy Muschietti

It -Capitolo uno e Capitolo due sono le due parti di una delle storie horror più note di sempre: It di Stephen King.

Nel 1988, durante un giorno di pioggia, il piccolo Georgie gioca con la sua barchetta di carta costruita dal fratello Bill. Mentre gioca viene avvicinato da uno strano pagliaccio, il quale con un sotterfugio lo trascina con sè nel tombino dove lo ha avvistato, facendone perdere ogni traccia.
L’estate seguente Bill e i suoi amici Eddie, Stan e Richie si scontrano con dei bulli e vengono così a conoscenza di Ben, Beverly e Mike, i quali si uniscono al gruppo per andare alla ricerca di chi ha fatto del male a Georgie.
I ragazzi infatti hanno scoperto che qualcosa di strano sta accadendo della cittadina di Derry e che qualcuno, o meglio, qualcosa non ha preso solo Georgie ma anche altri bambini. Ribattezzato il mostro con il nome It e affrontate le proprie paure, il gruppo riesce a mettere in uno stato dormiente la creatura.
Promettendo di tornare nella cittadina nel caso del ritorno di It, ventisei anni dopo si riuniscono anche se si ritrovano senza Stan, suicidatosi nella vasca da bagno alla notizia. Il gruppo cerca così di mettere fine a questa serie di massacri e di eliminare definitivamente l’alieno divoramondi.

Il regista Andy Muschietti ha deciso che era da un po’ di tempo che qualcuno non faceva un film basato su uno dei libri più famosi di Stephen King e quindi, con una mossa azzardata, ha riportato al cinema It.
Con la collaborazione della Warner Bros, il regista non segue fedelmente gli eventi del libro ma punta tutto su una nota molto più macabra ed inquietante, riempendo il film con colpi di scena sanguinolenti e jumpscares prevedibili.

La storia è stata divisa in due film usciti in anni separati. Il primo film, uscito nel 2017, introduce l’inizio di tutto, quando Bill e i suoi amici cercano il cadavere del piccolo Georgie e si scontrano con l’entità maligna che decidono di chiamare It.
Il secondo film, uscito qualche anno dopo, riprende invece quest’orribile avventura con un salto nel tempo di ventisei anni, con i protagonisti ormai adulti che cercano di fermare l’incubo.

Seppur sia basato principalmente sul libro di Stephen King, il film si prende qualche libertà che non causa disagio alcuno allo spettatore ma riesce al contrario a rendere la storia molto più scorrevole e spaventosa.
It infatti è da ogni parte di Derry e si diverte a manifestarsi giocando con le paure dei bambini, le sue prede preferite in quanto molto suggestionabili, ma anche degli adulti. Sono molte le scene in cui si nasconde e uno spettatore attento si accorgerà sicuramente di qualche sorriso diabolico tra i volti delle persone o nello sfondo. Tutto ciò serve a ricreare quell’atmosfera di terrore provata dai bambini e non solo, cosa che rende il primo capitolo molto più inquietante del suo seguito.
Il secondo capitolo, invece, vede persone grandi che rivivono le loro vecchie paure per poi con coraggio affrontarle una volta per tutte. L’inquietudine nella seconda parte è decisamente minore e gli eventi sono meno avvincenti, al punto che le parti più interessanti sono quelle in cui It è effettivamente presente. Anche i jumpscare diventano però più prevedibili e proprio per questo pure le parti con It risulteranno meno spaventose.

Il cast è particolarmente vario ma permette, al tempo stesso, di riuscire ad inquadrare i protagonisti del film e anche gli antagonisti.
Il ruolo di It-Pennywise in entrambi i film è stato affidato a Bill Skarsgård, il quale, grazie anche all’ottimo lavoro fatto con trucco e costumi, ha letteralmente dato vita alla terrificante creatura dei libri.
Mentre Jaeden Lieberher si è calato in modo eccellente nel ruolo del piccolo Bill, James McAvoy, la sua controparte adulta, è risultato un po’ piatto, complice anche la maggiore staticità del personaggio nel secondo capitolo.
Anche Sophia Lillis, Finn Wolfhard, Jack Dylan Grazer, Jeremy Ray Taylor, Wyatt Oleff e Chosen Jacobs hanno svolto un ottimo lavoro nel ruolo dei piccoli protagonisti mentre tra gli adulti solo Bill Hader e James Ransone sono riusciti a spiccare

In poche parole il film di Andy Muschietti incute paura nella prima parte, anche grazie agli effetti speciali e al punto di vista dei protagonisti ragazzini, ma anche molta ilarità per quanto riguarda la seconda parte. È come se tutta la fantasia per rendere le scene spaventose sia stata usata solo inizialmente e sono stati usati gli scarti di quelle idee per la seconda parte, ma, nonostante ciò, rimangono entrambi dei film più che validi.
Ciononostante rimane sempre ispirata ad una storia ormai cult e molto conosciuta, motivo per cui vi consiglio di guardare questo film.

CONTENUTO: 4,5
PIACEVOLEZZA: 4
SCORREVOLEZZA: 4,5
RECITAZIONE: 4
ORIGINALITA’: 4,5/5
VOTO MEDIO: 4,3
-Sophie

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