Recensione Inside Man-1° stagione

Inside Man è, al momento, una miniserie britannica thriller con un “detective” alquanto particolare: un detenuto nel braccio della morte.

Jefferson Grieff è un ex criminologo finito in carcere per aver ucciso brutalmente la moglie. Grazie al suo talento nel risolvere i casi, però, lavora pure in prigione e aiuta alcune persone a risolverli se riescono a destare i suo interesse. Proprio lui decide di aiutare Beth, una reporter che poco tempo prima lo aveva contattato per un’intervista, nell’indagine sulla scomparsa della sua amica Janice, la quale sembra essere svanita nel nulla.
Nel frattempo si scopre che Janice, in realtà, è tenuta prigioniera da Harry Waiting, un vicario dall’aria innocente che pur di proteggere una persona che conosce dall’accusa di pedofilia imprigiona la donna nello scantinato di casa sua con la complicità della moglie.
Vengono così mostrati i due lati della medaglia, del detective e del colpevole, solo che non si può giudicare l’effettiva moralità di nessuno all’interno della serie.

Inside Man non punta tanto sul caso, il quale sembra persino paradossale, quanto piuttosto sul fatto che non esistono persone veramente buone né persone veramente cattive. Proprio l’assurdità del caso riflette questa “morale” in quanto è un prete, un vicario, a fare del male senza motivo a Janice. Lui dice che lo fa per proteggere il vero colpevole, ma alla fine si trasforma lui in tale e si addossa le colpe senza alcuna ragione a causa della sua mania di “eroismo”. Da eroe si trasforma però a cattivo inconsapevolmente, facendo del male ad una donna innocente credendosi il salvatore di tutti ma, di fatto, non essendo tanto diverso da Grieff o dal colpevole originale del caso.
Sin dall’inizio Grieff infatti sul fatto che nessuno è perfetto e che tutti noi, in fondo, siamo “moralmente grigi”. Un singolo attimo può cambiare le vite di ognuno e far diventare le persone colpevoli di qualcosa di grave, rendendoci, come dice alla fine, “dei potenziali assassini”. Alla fine infatti sia lui che Grieff non sono così diversi e, con un colpo di scena finale, persino Janice si tramuta in una potenziale assassina.
Grieff vede tutto in un’ottica “logica e asettica” e definisce vana la morale, rendendo questionabile persino il sistema di giustizia. Naturalmente la sua è una visione estremista della questione morale, ma in fondo ha ragione circa il fatto che non si può vedere tutto in bianco e nero in quanto spesso la vita si presenta come grigia.

Il pregio principale della serie sta però nel cast, con un David Tennant sublime nei panni del prete che crede di essere un eroe Harry, e un Tucci abile anche se non si è sforzato particolarmente. Anche gli altri attori sono stati in gamba, riuscendo a spalleggiare i nomi sopra scritti.

Inside Man è una serie assurda e con una forte morale, per quanto “estremizzata”, che punta tutto proprio su quest’ultima e sul cast eccellente.

CONTENUTO:3.25
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:3.5
RECITAZIONE:3.8
ORIGINALITA’:3.25
VOTO MEDIO:3.5
-Jade

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