Recensione film Il cacciatore e la regina di Ghiaccio

Eric era solo un bambino quando la sua famiglia fu sterminata dall’esercito della regina di Ghiaccio, la quale ha congelato il suo cuore dopo la sua grande perdita.
Insieme agli altri bambini del villaggio viene addestrato per diventare un membro dell’esercito della regina Freya. L’unica regola che vige tra le mura del castello è negare l’amore. Col passare degli anni Eric si innamora di Sara, sua coetanea e insieme decidono di fuggire. Purtroppo Freya li ferma e riesce a dividerli facendo credere all’uomo che sua moglie è morta.

Il cacciatore e la regina di Ghiaccio (The Huntsman: Winter’s War) è un sequel/prequel/Spin-off del film Biancaneve e il cacciatore. Il film è uscito nel 2016 nelle sale ed è stato diretto da Cedric Nicolas-Troyan.
Gli eventi girano attorno ad Eric e alla sua vita, prima e dopo, aver incontrato e aiutato Biancaneve a sconfiggere Ravenna. Questo film è uno degli esempi sul perché non bisogna mai cambiare il regista in una saga.

Dopo sette anni, Eric vaga libero per le terre di Biancaneve ma gli viene affidato una missione dalla regina stessa. Qualcuno ha rubato lo specchio della regina Ravenna e deve cercare di riprenderlo. Non sarà l’unica cosa che dovrà conquistare perché dopo poco tempo si imbatte in sua moglie.

Era iniziato molto bene come film. Una donna con il cuore spezzato, si isola nel suo castello, nelle lande fredde del nord e addestra  bambini come proprio esercito. Un inizio molto intrigante se non fosse per diverse cose.  Ovviamente la regina in questione è ispirato alla Regina delle Nevi, famosa favola appartenente a Hans Christian, e ad Elsa di Frozen.
Questo sequel, prequel e Spin-off ha una trama contorta dopo la prima mezz’ora. Si lega poco e quasi niente al primo film e alcuni dettagli sono stati completamente ignorati.
Non che il primo film fosse così fornito di dettagli succulenti ma questo è un vero e proprio Flop.
Uno dei motivi è proprio la storia di Ravenna, del cacciatore e della mancanza nello studio dei dettagli.
– Nel primo film Eric ha già perso la moglie e quando combatte il fratello di Ravenna, l’uomo gli dice che Sara è morta invocando il suo nome e continuando a combattere. Eric non fa niente per smentire le sue parole.
– Lui racconta a Biancaneve che tornato dalla guerra, Sara era la sua unica fonte di guarigione ma le era stata portata via dalla regina Ravenna.
– Nei ricordi di Ravenna non compare mai sua sorella ma sua madre e suo fratello. Nei ricordi del fratello invece c’è solo Ravenna. Da dove è spuntata Freya?
– Eric aveva risvegliato Biancaneve con un bacio. Il bacio del vero amore. Nel film successivo spunta la moglie. Quando non si sa che altro inventarsi…

Sono dettagli che ci aiutano a comprendere appieno la storia del cacciatore, che come sosteneva la critica, era alquanto vuota nel primo film.
Forse questo film è nato per questo motivo? Per incentrarsi sul cacciatore e dargli più azione? Per la maggior parte sì.
Sappiamo solo che quando cambia regista all’interno della saga, può andare solo in un modo, orribilmente orribile.
Al regista Sanders è stato tolto il film a causa del suo tradimento, nei confronti della moglie, con Kristen Stewart. Entrambi infatti sono stati allontanati dal set, motivo per cui la faccia di Biancaneve non è mai presente.
Quelli che sono stati elencati prima sono i vari buchi tra i due film.
Se proprio vogliamo dirla tutta io mi aspettavo qualcosa di completamente diverso e per prenderci ancora di più in giro schiaffano il “Vissero per sempre felici e contenti” come in ogni favola.

Emily Blunt è l’attrice che ha interpretato la regina Freya. Ammetto che la sua recitazione è stata molto buona ma mi è piaciuta in particolar modo la sua doppiatrice Letizia Scifoni famosa per aver interpretato nel mondo degli anime Kagome Higurashi (Inuyasha) in diversi film, nel lungometraggio DreamWork Astrid (Dragon trainer 1-2) e di recente  Marinette Dupain-Cheng della serie tv Miraculous, le avventure di Ladybug e Chat Noir che ha riscosso un sacco di successo dalla sua trasmissione.
Ovviamente ritornano gli attori che si sono prestati a impersonare i personaggi dello scorso film.
Mentre Charlize Theron viene vista per pochissimo tempo e in poche scene sparse, l’attore Chris Hemsworth è in bella mostra perché il film è incentrato su di lui. Il suo doppiatore è Massimiliano Manfredi un doppiatore che ha passato la maggior parte del suo tempo a doppiare. E’ stato la voce di Orlando Bloom nei suoi film più famosi, doppiando per la Disney  Saetta McQueen (Cars saga) Milo (Atlantis saga), alcuni episodi di serie tv e serie animate.
Tra i nuovi attori compaiono Jessica Chastain (Sara la cacciatrice), Alexandra Roach (doreena), Sheridan Smith (Bromwyn) e Sam Hazeldine (Leifr).

Gli effetti speciali sono venuti in aiuto a questo film, hanno aiutato ad dare un aspetto decente. I vestiti neanche sono stati da meno.
Questo film non è riuscito ad ottenere nessuna classifica e nessun premio di vario genere.
La critica non ha minimamente accettato questo affronto alla favola. Moltissimi critici di vari giornali di tutto il mondo,  non sono arrivati a dare più di una stella, qualcuno si è sentito generoso e ne ha dato anche tre di stelle. Anche noi italiani ci facciamo sentire. Infatti Alessandra Levantesi Kezich nel giornale La stampa dice: resta poco o niente dei fratelli Grimm in questo copione pasticciato che, rubando spunti qua e là a partire da Frozen, fa della Chastain una specie di Katniss, di Hamsworth un eroe stereotipo, della Theron una statua del male.
Qualcuno si è anche lamentato che all’interno del film, non esista una trama o che risulti molto contorta e per niente legata al primo film.
Se vogliamo essere ironici e ridere sopra questo fallimento, alcuni critici hanno anche pregato di non creare un altro film di questo genere.
Per i vari motivi io do a questo film 3 stelle su 5. L’unica cosa che salva questo film da dare 1 stella sono gli attori, gli effetti speciali e i doppiatori.

PARAMETRI
CONTENUTO: 1.5/2
PIACEVOLEZZA: 1.5
RECITAZIONE: 4.5
BONUS
DOPPIAGGIO: 4.5
ORIGINALITA’ DEL CONTENUTO: 2
SOUNDTRACK: 3
VOTO MEDIO: 3

– Sophie Robin Kendrick –

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