Recensione Godsgrave di Jay Kristoff

Editore: Oscar Mondadori Vault
Anno di pubblicazione:2019
Pagine:492

Nevernight- I grandi giochi (Godsgrave) di Jay Kristoff è il secondo capitolo della saga di Nevernight. Dopo il tradimento di Ashlinn, Mia Corvere compie numerosi assassini per la Chiesa Rossa e, durante uno di questi, è costretta a fingersi una schiava in modo da poter uccidere uno dei suoi bersagli. Non tutto va come previsto e Mia sarà costretta a riadattare il suo piano, cercando di scoprire assieme ad Ashlinn e Mercurio le vere intenzioni della Chiesa Rossa.

Come per il primo libro anche in Godsgrave ho notato che Jay Kristoff preferisce concentrare tutta l’azione vera e propria (la parte interessante, praticamente) nella seconda parte del libro. Le prime cento pagine circa sono abbastanza noiose e non spingono il lettore ad andare avanti, ma superato questo scoglio la lettura filerà liscia come l’olio.
Nonostante l’ambientazione non sia affascinante come quella del primo libro, Jay Kristoff riesce comunque a creare una storia appassionante e intrigante e a rendere la lettura scorrevole grazie ai numerosi colpi di scena e qualche momento meno serio come lo scambio di battute tra Eclissi e Messer Cortese.

Mia Corvere, pur essendo uno dei personaggi femminili meglio scritti della storia, qui inizia a perdere pezzi. Continua a rimanere l’unico personaggio realmente approfondito e,proprio per questo, non mi sarei aspettata da lei certe scelte e determinate azioni. Tutto ciò che ha fatto/detto nel primo libro viene mistificato da una sua scelta che non starò qui a spoilerarvi, ma sappiate che sarà un vero e proprio pugno nello stomaco tanta è l’incoerenza.
Gli altri personaggi possono stare simpatici o meno a pelle ma, come sempre, a parte un minimo di background non viene dato loro nulla. La caratterizzazione è pressochè minima e l’unica a cui viene conferita qualche parola in più è Ashlinn, che per quanto qui venga quasi giustificata rimane una grandissima str….straordinaria persona!

Per quanto riguarda lo stile non bisogna (MAI) dimenticare che stiamo sempre parlando di Kristoff, il cui modo di scrivere è al centro di numerose controversie poichè può piacere come essere odiato (dire non piacere è un eufemismo). Non mi sentirei di consigliare questo e il precedente capitolo a persone che detestano turpiloquio, violenza, scene di sesso esplicite e tematiche forti in quanto il libro ne è pieno. Sinceramente alcune scene di sesso inutili e numerose “parolacce” Kristoff avrebbe potuto toglierle ma non tanto per una questione “morale” quanto di “inutilità”.
Le note a piè di pagina e le similitudini random dovrebbero invece essere abolite poichè ampollose e ridondanti, tanto che le prime non le legge manco l’autore secondo me.

Author:unknown

Godsgrave è un buon libro ma rimane sempre ricco di interrogativi riguardanti i più disparati argomenti tra cui la condizione di tenebris di Mia, le intenzioni della Chiesa Rossa e, soprattutto, quella parte nonsense alla fine. In generale tutta la parte finale scuote profondamente il lettore per i numerosi colpi di scena, ma quelle frasi a fondo libro lasciano chiunque di sasso. Va bene che erano inaspettate, ma se si riferiscono a ciò che penso io trovo che Kristoff abbia fatto la seconda più grande cavolata della saga dopo quella accennata prima. Detto ciò spero solo che Darkdawn chiuda bene la trilogia anche se, viste le premesse, credo proprio che qualcosa andrà storto.

Author:PhantomRin

CONTENUTO:3.5
PIACEVOLEZZA:3.5
SCORREVOLEZZA:3
STILE:2.5
ORIGINALITA’ DEL CONTENUTO:3.25
VOTO MEDIO:3.15
-Jade

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