Recensione Gideon la nona di Tamsyn Muir

Editore: Oscar Mondadori Vault
Anno di pubblicazione:2020
Pagine:4
56

Gideon la nona (Gideon the Ninth) è il primo libro della Locked Tomb Trilogy ed è stato pubblicato in Italia da Oscar Mondadori Vault. Assieme ai libri della Bardugo, della Schwab e della Maniscalco, è stato uno dei titoli più discussi nell’ultimo periodo nonchè uno di quelli più adorati dal pubblico italiano. Le premesse per essere un ottimo libro, del resto, le aveva tutte, ma purtroppo si sono perse strada facendo a mio parere.

La trama e il world building sono le cose che più mi hanno ispirata in quanto è raro trovare un libro che mescoli i generi più disparati come questo, spaziando dal fantasy all’horror e dalla fantascienza alla commedia drammatica, per non parlare di giallo e thriller. Praticamente si rivela un vero e proprio pot-pourri di generi in cui però, purtroppo, non ne riesce ad emergere seriamente mezzo.

La storia è ambientata in un universo in cui c’è un Impero governato da nove case, ognuna di esse dedita ad una branca diversa della necromanzia. La casa più tetra è senza alcun dubbio la nona, custode di una tomba che non deve essere aperta e di antichi segreti. Harrowhark “Harrow” Nonagesimus e Gideon Nav vivono entrambe nella nona casa anche se in posizioni alquanto differenti: la prima è l’erede della nona casa, Gideon Nav è un’umile serva che, non si sa come, da piccola è sopravvissuta ad uno sterminio di bambini. Mentre Harrow, nemesi di Gideon, è una persona riservata, inizialmente egoista e che ama esporre le sue doti da necromante, Gideon ha il sogno di arruolarsi e si dimostra sboccata, sincera, schietta e dotata di uno strano umorismo, non sempre adatto alle situazioni in cui si trova. Nonostante siano da quando erano bambine l’una l’arcinemica dell’altra, le due sono costrette ad unire le proprie forze quando l’Imperatore, appartenente alla prima casa, annuncia di aver bisogno di nuovi necromanti. Si istituisce così una sorta di gara in cui l’erede e il paladino che risolvono determinati enigmi per primi diventeranno i Littori immortali dell’Imperatore, ma essa si rivelerà molto più pericolosa di quanto fosse previsto.

Author:unknown

Gideon la nona è il classico esempio di un’idea originale buttata al vento a causa della troppa carne messa sul fuoco. La mescolanza di generi in teoria avrebbe potuto funzionare benissimo se la storia fosse stata strutturata diversamente, ma alla fine l’autrice ha preferito prendere un po’ di caratteristiche di ognuno e buttarle a caso nel tabellone di gioco, che in questo caso è il risultato finale del libro. Di fantascienza, ad esempio, a parte qualche richiamo non c’è assolutamente nulla, così come non viene detto nulla riguardo all’universo in cui vivono le protagoniste e non viene fatto alcun accenno alla storia di quest’ultimo. Il world building, dunque, che doveva essere uno degli elementi più interessanti, è praticamente inesistente.
L’autrice non avrebbe dovuto scrivere 900 pagine solo di descrizioni e con note a piè di pagina, ma perlomeno dare dei connotati generali sulla storia e su come è caratterizzato quest’universo, sulle branche della necromanzia, ecc.

La sinossi di per sè non è male, ma è troppo confusionaria e piena di parti inutili e noiose, smorzate vagamente dall’umorismo di Gideon anche se in una minima parte. Soprattutto la prima parte è particolarmente pesante e difficile da digerire, poi inizia un po’ ad intrigare anche se, di fatto, mai a stupire se non per l’inutile colpo di scena finale.

Il mondo in cui è ambientato il romanzo ovviamente non è l’unica cosa per niente approfondita, tanto che è seguito immediatamente dai personaggi. A parte le due protagoniste, che sebbene all’inizio possano sembrare dei clichè viventi alla fine si rivelano ben caratterizzate, tutti gli altri personaggi sono talmente dimenticabili che non solo sarete costretti a cercare i nomi a inizio libro più o meno una pagina sì e l’altra pure, ma fino alla fine non capirete cosa succede a chi, chi sia chi e chi sappia fare una determinata cosa. Come accennato prima, ad esempio, le branche della necromanzia delle altre case non vengono nemmeno vagamente accennate quindi ci si ritrova costantemente spaesati, come se l’autrice desse per scontato che noi sappiamo tutto e la leggiamo nella mente.

Author:Grace Fong

La vera pecca di questo libro è, in poche parole, lo stile dell’autrice. Il primo libro di una saga, di solito, omette o introduce molti dettagli che verranno approfonditi nei capitoli successivi, anche se in questo caso non viene detto proprio nulla. La narrazione è inoltre di per sè confusa, tanto che non si capisce come le protagoniste si trovino in certe situazioni, specialmente quando all’improvviso appaiono dei combattimenti random. Un altro elemento peculiare è l’utilizzo, come in numerosi fantasy degli ultimi anni, di molto turpiloquio, caratteristica che può piacere come non piacere. Personalmente non ci faccio troppo caso e in molte situazioni ho trovato il linguaggio spiccato di Gideon irriverente e divertente al punto giusto, ma so che a molti può dare fastidio.

Mi sarei aspettata molto di più da questo libro che, francamente, mi ha delusa parecchio. Mi aspettavo una sorta di nuovo cult, di libro originale, spassoso e accattivante, quando invece mi sono ritrovata davanti a un’opera che riesce ad assumere un po’ di senso solo verso la fine e che, volendo osare troppo, non è riuscita di fatto a “stringere nulla”.

CONTENUTO:1.5/2
PIACEVOLEZZA:1.5/2
SCORREVOLEZZA:1.5/2
STILE:1.5
ORIGINALITA’ DEL CONTENUTO:3
VOTO MEDIO:2
-Jade

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