Recensione film The Bourne Supremacy

The Bourne Identity è un tiepido action-thriller che ha aperto la saga cinematografica dedicata a Jason Bourne, la quale conta numerosi capitoli e ora anche una serie tv (Treadstone). Il secondo capitolo della saga è The Bourne Supremacy, tratto dal libro Doppio inganno dal quale al solito tende a distanziarsi.

Per Bourne, dopo il primo film, tutto sembra andare bene tanto che si è trasferito in India con Marie, che lo aiuta a ricordare frammenti del suo passato, ancora parecchio ingarbugliato. Ad un certo punto, però, viene seguito da Kirill, una agente dei servizi segreti russi che vuole provare ad incastrarlo per il furto del file Neski, il quale conteneva delle informazioni importanti tra cui il nome della talpa della CIA. Durante l’inseguimento Marie viene colpita da un proiettile e Bourne, ora più che mai, è deciso a capire cosa si cela dietro il suo passato frammentario e sistemare la situazione dato che ormai ai piani alti pensano che lui sia la talpa della CIA.

Così come è stato per gli ultimi Mission: Impossible, The Bourne Supremacy non porta nulla di nuovo nel mondo dei film d’azione. Oltretutto, tra l’altro, la trama appare a tratti confusa e troppo ingarbugliata, rendendo non semplice allo spettatore capire cosa sta accadendo in certi momenti. La sceneggiatura è peggiorata rispetto al primo film e, complice una trama già vista e rivista, il film risulta spesso lento e monotono, quasi noioso.

Sia Matt Damon che Brian Cox, Karl Urban, Joan Allen e gli altri hanno senza alcun dubbio fatto delle interpretazioni migliori e in generale sono un po’ sottotono.

The Bourne Supremacy dunque è un film che sa di visto e rivisto, un sequel fatto in maniera poco accurata che non riesce ad elevare il livello di una saga cinematografica con un alto potenziale.

CONTENUTO:2
PIACEVOLEZZA:2
SCORREVOLEZZA:2
RECITAZIONE:2.5
ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO:0.5
VOTO MEDIO:2
-Jade

Potete vedere il film su Netflix e Amazon Prime Video.

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