Recensione film Tenet di Christopher Nolan

SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS.

Parole apparentemente senza senso per chi non le conosce, ma che ricorrono spesso in Tenet (una delle parole, tra l’altro) e assumono all’interno di esso significato. Tenet è l’ultima opera di Christopher Nolan, senza alcun dubbio una delle più controverse perchè una delle più complesse. Questo è tutto dire visto che Nolan ha quasi sempre ideato opere difficili da comprendere se non prestando ad esse molta attenzione, opere che spesso ricorrono a illusioni, teorie fisiche e viaggi nel tempo.

Ispirato alla scritta palindroma centrale nel cosiddetto “quadrato di Sator” (composto dalle parole scritte sopra), Tenet è forse il film che meglio esprime lo spirito del regista, ma allo stesso tempo presenta numerose problematiche. Tenet è un’operazione segretissima della CIA in cui il Protagonista, il personaggio principale, si ritrova immischiato dopo aver dimostrato la sua lealtà in una missione. All’inizio egli, come lo spettatore, non sa molto al di là del fatto che Tenet servirà a salvare l’umanità da una minaccia non ancora ben identificata. Man mano egli, accompagnato dal collega e amico Neil, mette assieme i pezzi del puzzle e capisce di aver a che fare con una missione complessa e delicata riguardante i viaggi nel tempo. Attraverso dei proiettili la cui entropia è stata invertita e provenienti dal futuro, il Protagonista comprende che se è stato possibile per degli oggetti, anche gli uomini possono tornare indietro nel tempo invertendo la propria entropia e sfruttando passato, presente e futuro a proprio favore.

Cosa c’entra il quadrato di Sator con tutto ciò, vi starete chiedendo. Ebbene il film vuole dimostrare attraverso la sua contorta trama che, come quest’ultimo, è possibile vivere allo stesso tempo passato, presente e futuro. Come SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS, è possibile “leggere” le proprie azioni al contrario, tornando sui propri passi invertendo l’entropia e ritornando al passato, azionando un paradosso che, di fatto, si comporta allo stesso modo del quadrato di Sator. Tutto riconduce alla parola c’entrale: TENET, nome dell’operazione ma anche “dottrina”.

L’intreccio di base non è difficile da comprendere. Vi è il Protagonista, una spia, il cui compito è quello di salvare una donna, Katherine, dal cattivo di turno, in questo caso Andrei Sator. E’ però lo sviluppo degli eventi a rendere tutto più complicato e difficile da seguire visto che non sempre si capisce quando l’entropia dei protagonisti è invertita e quando non lo è.
Durante la prima ora e mezza, che funge da introduzione, la trama è abbastanza lineare in quanto, di fatto, non viene detto molto. Quando inizia l’azione vera e propria, però, vi è un susseguirsi di scene confusionario che assume parzialmente senso solo verso la fine, in cui noi spettatori, come il Protagonista, mettiamo assieme i pezzi e proviamo a capire il quadro generale.

Sono quelle scene caotiche a far perdere punti al film in quanto, pur guardandole con estrema attenzione, mancano pezzi e non si capisce se sono stati invertiti o meno. Sapendo che ci sono leggi ben specifiche quando si viene invertiti si rimane straniti quando, pur venendo mostrato che di fatto i protagonisti siano entrati nel macchinario per far invertire l’entropia, essi all’improvviso smettono di seguire quelle famose regole (azioni opposte che diventano normali, caldo e freddo invertiti, protezioni alle vie respiratorie assenti, ecc.).

Altro elemento che abbassa leggermente di livello il film è l’eccessivo minimalismo. In un film già caotico come questo ci si aspetta qualche dettaglio in più sui personaggi, i quali vengono invece ridotti a dei semplici nomi. Persino Sator, che forse è colui che è stato maggiormente approfondito, risulta piatto e monodimensionale, difetti che però vengono compensati dalla fantastica interpretazione di Kenneth Branagh.

John David Washington è forse uno degli attori con meno mordente all’interno di Tenet, limitato in parte dalla scrittura del suo personaggio visto che in passato ha dimostrato di saperci fare. Robert Pattinson, invece, riesce a scrollarsi definitivamente il ruolo di Edward Cullen e mostra al pubblico di essere capace e potersi migliorare. Il resto del cast comprende grandi nomi ma tra i più degni di nota, perlomeno nel film, ci sono Elizabeth Debicki e il già citato Kenneth Branagh, i quali interpretano una coppia disfunzionale centrale ai fini dello svolgimento della trama.

Tenet, purtroppo, a causa di alcuni mancati accorgimenti all’interno della sceneggiatura non riesce a diventare l’opera magna del regista e, anzi, perde parecchi punti, proprio perchè al di là della confusione non riesce a lasciare niente di concreto allo spettatore.

CONTENUTO:2.5/3
PIACEVOLEZZA:2.5
SCORREVOLEZZA:2.25
RECITAZIONE:3.5
ORIGINALITA’:3.5/4
VOTO MEDIO:3
-Jade

FILM DA OSCAR:
Agli Oscar 2021 il film è stato candidato per i Migliori effetti speciali e la Migliore scenografia.

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