Recensione film Piccole donne di Greta Gerwig

Da grande fan del libro di L.M. Alcott Piccole donne non potevo vedere anche queste trasposizione cinematografica del libro malgrado, devo ammettere, mi ha parecchio delusa.

Nel presente Josephine “Jo” March si guadagna da vivere attraverso i propri racconti che, però, non vengono apprezzati a sufficienza in quanto donna. Jo è costretta ad uniformarsi alle altre scrittrici e sia questo che la critica fattale dal professor Bhaer la fanno diventare insicura. La sua vita viene scossa fortemente dalla notizia dell’aggravamento delle condizioni della sorella Beth, motivo per cui è costretta a tornare nella sua città e, nel farlo, vengono presentati i ricordi della sua infanzia. La sua storia viene dunque alternata con quella delle altre sorelle Amy, Margareth detta Meg e Beth, anche se in questa trasposizione la protagonista assoluta appare la testarda e anticonformista Jo.

Piccole donne (Little women) di Greta Gerwig è una trasposizione dell’opera originale della Alcott differente rispetto alle altre in quanto, pur basandosi anch’essa sia su Piccole donne che Piccole donne crescono, non traspone questi ultimi in maniera lineare come gli altri film, ma lo fa attraverso l’alternanza tra presente (quello di Piccole donne crescono) e flashback che rimandano al passato delle protagoniste (quello narrato in Piccole donne).

Ciò non solo causa confusione in chi non ha mai letto il libro o visto una qualsiasi altra trasposizione, ma risulta anche deleterio per la trama dato che viene “anticipato” tutto ciò che deve accadere alle ragazze, cosa che invece generava una sorta di “suspense” nelle altre opere, soprattutto per quanto riguarda le sorti di Amy, Jo e Beth. Un’altra critica va al ruolo quasi secondario delle sorelle che, teoricamente, dovrebbero essere coprotagoniste di Jo, ma qui vengono meno attenzionate.

Molti passaggi sembrano anche fin troppo affrettati, per non parlare anche della scelta del cast non sempre molto azzeccato. Pur essendoci grandi attori alcuni non sembrano adatti al ruolo che dovrebbero ricoprire, forse anche a causa della sceneggiatura, e cosa più importante non si nota minimamente il passaggio delle protagoniste dall’adolescenza all’età adulta, soprattutto per Amy che sembra sempre grande, pure più di Beth, sin da piccola.

Tra i pregi del film invece ci sono senza alcun dubbio i costumi e la recitazione della maggior parte degli attori, in particolar modo di Saoirse Ronan, Meryl Streep e Laura Dern. Sia Saoirse Ronan che Florence Pugh, però, hanno fatto interpretazioni migliori mentre ho trovato Timothèe Chalamet molto sopravvalutato.

Piccole donne è senza alcun dubbio un film abbastanza buono ma non è la migliore trasposizione dei due libri della Alcott (che per me rimane sempre quella del 94 tra quelle che ho visto). Prima di vederlo, infatti, vi consiglio di leggere il libro o vedere una trasposizione più lineare in modo da comprenderlo meglio visto che, come detto prima, potrebbe a tratti apparire abbastanza confusionario per chi si approccia per la prima volta all’opera.

CONTENUTO:3
PIACEVOLEZZA:2.5   SCORREVOLEZZA:3    RECITAZIONE:3                                                                ORIGINALITÀ DEL CONTENUTO:2
VOTO MEDIO:2.7
-Jade

FILM DA OSCAR:
Agli Oscar 2020 il film ha vinto il premio per i Migliori costumi e ha ricevuto delle candidature per Miglior attrice protagonista (Saoirse Ronan), Miglior attrice non protagonista (Florence Pugh), Miglior film, Migliore sceneggiatura non originale e Miglior colonna sonora.

Lascia un commento